ROBERTO CANALI
Cronaca

Turismo, Como si ribella all’assedio e corre ai ripari: no ai buttadentro dei ristoranti e comitive piccole

Città di 80mila abitanti e quattro milioni di visitatori in giro ogni anno. Il Comune cambia le regole: gruppi massimo di 25 persone. E niente promoter in strada per i ristoranti

I gruppi organizzati non possono superare le 25 unità e non devono ostruire aree di monumenti o accessi di proprietà private Eccezioni solo per le scuole

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Como – Oltre quattro milioni di turisti l’anno sono tanti per una città di appena 80mila abitanti e così a Como hanno deciso di correre ai ripari per limitare almeno gli effetti più deleteri dell’overtourism. Grazie a una serie di modifiche del regolamento di polizia urbana dai prossimi giorni saranno vietati i “buttadentro“ dei ristoranti sulla passeggiata che dalla tarda mattina fino a ben oltre il tramonto decantano, in tutte le lingue, le meraviglie dei menù che a ben vedere si assomigliano un po’ tutti.

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“È vietato ai titolari e a tutto il personale addetto, comunque denominato e incaricato, ivi inclusi collaboratori, dei caffè, dei ristoranti, degli alberghi e di ogni altra attività ricettiva, degli esercizi commerciali e di ogni altra struttura produttiva, invitare, con qualunque forma e mezzo, le persone che transitano davanti alle predette attività ad entrarvi”, l’articolo 27 del regolamento oltre ai promoter dei locali vieta anche l’attività delle crociere e dei tour “siano essi nautici, terrestri o aerei”. In nome del decoro è vietato anche distribuire volantini promozionali o lasciarli sulle auto e girare in centro in gruppi organizzati troppo numerosi.

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“Nelle aree del centro, al fine di garantire la vivibilità urbana, con particolare riguardo alla tutela della tranquillità e alla mobilità pedonale – si legge nell’articolo 27 bis : i gruppi di visitatori accompagnati da guide turistiche, accompagnatori o altri soggetti individuabili come referenti della visita, non possono essere composti da più di 25 persone”. Ai vigili che saranno chiamati a far rispettare le nuove regole non resterà che dotarsi di contapersone tenendo conto che “non rientrano nel computo i bambini di età inferiore ai due anni”.

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Il provvedimento non si applicherà ai gruppi scolastici che potranno continuare a venire in viaggio d’istruzione in città senza rischiare multe che, per la cronaca, variano da 25 a 500 euro. Anche se in numero consono i turisti dovranno stare attenti a non intralciare il passaggio dei pedoni, sempre nel regolamento infatti si legge che è “vietato lo stazionamento dei gruppi accompagnati in punti in cui si arrechi intralcio alla circolazione pedonale, in particolare a titolo esemplificativo e non esaustivo presso imbocchi di vicoli, ingressi di edifici pubblici o privati, aree di passaggio ristrette”. Toccherà a guide e accompagnatori fare da vigili ed evitare la ressa, ma le indicazioni dovranno essere fornire a voce perché rientrano negli strumenti vietati microfoni e amplificatori di qualsiasi tipo.

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Nella delibera, si legge che “la forte attrattività turistica del territorio e la conseguente vivacità imprenditoriale sono fisiologicamente accompagnate da iniziative illegittime o illegali che minano le dinamiche dell’offerta di beni e servizi per residenti, turisti, gitanti e city user, creando potenzialmente dumping di mercato”. Tradotto i turisti sono sempre benvenuti ma entro certi limiti, soprattutto di comportamento, più facile a dirsi che a farsi anche perché a far rispettare le regole dovranno essere gli agenti della polizia municipale che già oggi faticano, e non poco, a riuscire a contenere l’assalto di chi non sa resistere al fascino del Lario, anche se solo per un week-end.