
La ressa alla stazione Fs di Varenna
Varenna (Lecco) – Finalmente una tregua. Un colpo basso del meteo ieri ha allentato la morsa dell’assedio dei turisti mordi e fuggi su Varenna. Si tratta però solo della quiete dopo la tempesta dei 100mila visitatori che tra le vacanze di Pasqua e i ponti di primavera hanno assaltato la perla del ramo lecchese del lago di Como. Non durerà molto, però: probabilmente già il prossimo week-end, o appena passata l’ondata di maltempo, l’antico borgo di pescatori tornerà a trasformarsi in un affollato parco divertimento per stranieri, che arriveranno di nuovo a frotte, in treno, in auto, in traghetto, persino a piedi dai paesi vicini.
In stazione i viaggiatori invaderanno di nuovo i binari per assicurarsi un posto a bordo con il rischio di essere travolti dai convogli in transito, gli automobilisti lasceranno ancora le loro auto parcheggiate ovunque, all’imbarcadero si formeranno code di centinaia di metri, i pedoni si stringeranno all’inverosimile per gli angusti vicoli o sulla passerella della Passeggiata degli innamorati a picco sul lago, schiacciati come sardine, peggio dei pendolari stipati in metropolitana il lunedì mattina. Tanti. Anzi, decisamente troppi.
Per i pochi che in centro a Varenna continuano ad abitare, a differenza di chi ha trasformato casa in un bed and breakfast o in appartamenti vacanze, “ormai è diventato uno schifo – si sfoga Gabriele Mazzoni, uno degli irriducibili, non si sa però ancora per quanto, del borgo –. L’unica soluzione rimasta è andar via”. Ma anche per i turisti. “Oh ragazzi, mi spiace, tuttavia è la verità – racconta il suo viaggia da incubo l’inglese Alison Haight –. Ero così eccitata di andare a Varenna. Ho soggiornato a Milano e ci sono andata in treno: era così pieno, continuavano a salire sempre più persone, non riuscivo letteralmente a prendere il telefono in mano, ero completamente schiacciata. Varenna poi era così affollata che sono stata contenta di non soggiornare lì”. “Prendere un traghetto è impossibile, è sempre tutto esaurito”, aggiunge Caroline Thomson, altra turista, una scozzese.
“Vorrei fare il sindaco, non il direttore o l’animatore di un villaggio turistico”, allarga le braccia il borgomastro Mauro Manzoni, lasciato solo a gestire quella bolgia sempre più infernale che sta distruggendo e svuotando il paese. “Di più non so cosa fare né come farlo. Non abbiamo le risorse – prosegue il primo cittadino –. Abbiamo assunto più agenti di Polizia locale e ausiliari del traffico, e abbiamo reclutato i carabinieri in congedo per gestire al meglio la situazione. Però non basta – ammette –. Ormai è diventato un problema di ordine pubblico e sicurezza”.
“Varenna è così bella che arrivano talmente in tanti al punto da rendere l’esperienza poco piacevole. L’effetto? L’eccesso di successo rischia di tradursi in un boomerang negativo a causa della calca, delle code, dei tempi di attesa agli imbarchi, del pericolo in stazione – avverte Giorgio Lanfranconi, presidente degli Operatori turistici del lago di Como –. Occorre una seria riflessione, bisogna mettere un po’ di ordine prima che sia troppo tardi”. E quest’estate sarà addirittura peggio: la linea ferroviaria Lecco–Sondrio sarà completamente chiusa per i lavori in vista delle Olimpiadi e in stazione, principale porta di ingresso e uscita da Varenna, non fermeranno treni per tre mesi nel pieno del boom turistico. Ci saranno mezzi sostitutivi, che non si sa dove potranno passare né manovrare, perché gli spazi sono angusti e il sindaco si rifiuta categoricamente che attraversino il centro per il timore di incidenti e ulteriore traffico.