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Sirmione schiacciata dai turisti, spuntano numero chiuso e ticket d'ingresso (modello Venezia): “Una perla da proteggere”

Il borgo storico del lago di Garda preso d’assalto: ressa, file interminabili e video di denuncia sui social. L’assessore Padovan: “Un pacchetto di misure per una soluzione condivisa, efficace e sostenibile”. Ipotesi prenotazione obbligatoria e tariffe variabili ai parcheggi auto

Sirmione schiacciata dai turisti, spuntano numero chiuso e ticket d'ingresso (modello Venezia): “Una perla da proteggere”

Sirmione (Brescia), 5 maggio 2025 –  “Sirmione è una perla unica che vogliamo continuare ad accogliere e mostrare al mondo, ma con equilibrio e rispetto per chi ci vive ogni giorno”. Sono le parole di Massimo Padovan, assessore alla Sicurezza del Comune di Sirmione, riguardo l’ondata straordinaria di visitatori che ha investito la cittadina gardesana nella giornata del 1° maggio.

Una ressa inimmaginabile per le strade del borgo di Sirmione
Una ressa inimmaginabile per le strade del borgo di Sirmione

“L’afflusso massiccio di turisti ha messo sotto pressione il nostro sistema urbano. È tempo di introdurre strumenti più moderni ed efficaci per gestire i flussi, che non possono più essere lasciati al caso o solo al buon senso. Il diritto alla bellezza deve camminare insieme al diritto alla vivibilità”, ha aggiunto Padovan.

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L’assessore ha dunque annunciato che porterà all’attenzione della Giunta e successivamente proporrà, in un confronto aperto con tutti gli stakeholder del territorio commercianti, albergatori, residenti, forze dell’ordine e categorie economiche un pacchetto di misure da valutare insieme per giungere a una soluzione condivisa, efficace e sostenibile. 

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Di cosa si tratta? Eccone alcune: l’introduzione di un sistema di prenotazione obbligatoria per l’accesso al centro storico nei giorni di massima affluenza, con contingenti giornalieri per i visitatori giornalieri; la revisione del sistema dei parcheggi, con tariffe intelligenti e differenziate per incentivare la rotazione e scoraggiare la sosta prolungata di chi non pernotta;la sperimentazione di una tassa di accesso per i turisti giornalieri, sul modello delle grandi città d’arte, a partire da Venezia, come misura di regolazione e responsabilizzazione; il rafforzamento della presenza di personale di controllo nei punti critici, per garantire sicurezza e fluidità dei flussi pedonali.

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“Dobbiamo passare da una logica emergenziale a una gestione integrata, con strumenti digitali di monitoraggio, comunicazione trasparente e un’alleanza con gli operatori turistici. Sirmione non può e non deve diventare una meta di consumo rapido, ma un luogo da vivere e rispettare”, ha sottolineato Padovan.

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“Come assessore alla Sicurezza – ha aggiunto – sento prima di tutto il dovere di tutelare le persone: sia chi vive a Sirmione ogni giorno, sia chi la sceglie per una visita o una vacanza. Ma la nostra responsabilità riguarda anche il patrimonio culturale, paesaggistico e artistico che ci è stato affidato. Quello che è accaduto il 1° maggio ci conferma quanto Sirmione sia amata e bella, ma allo stesso tempo ci impone di mettere in campo soluzioni concrete perché situazioni del genere non si ripetano più”. Padovan ha concluso annunciando che già nelle prossime settimane verrà convocato un primo incontro operativo con tutti i soggetti coinvolti per definire un percorso condiviso verso una gestione sostenibile e ordinata dei flussi turistici.

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Solo poche settimane fa era arrivata a Sirmione la sentenza del Consiglio di Stato sugli affitti brevi turistici (una piaga). I giudici hanno stabilito che i Comuni non possono limitare l’attività di locazione turistica dei privati. Il municipio di Sirmione era stato tra i primi in Italia a muoversi in autonomia per “sopperire” alla mancanza di norme statali e porre un freno all’exploit del fenomeno Airbnb che rischia di svuotare i centri storici dai residenti. “Il nostro regolamento – ha spiegato al Giorno la sindaca Luisa Lavelli – in realtà resta operativo, non è stato annullato. Il Consiglio di Stato ha specificato alcune indicazioni sulle locazioni turistiche esercitate in forma non imprenditoriale, ma resta in capo ai Comuni l’onere di controllare le caratteristiche degli immobili perché siano adeguati ad accogliere le persone, perché gli impianti siano corretti e gli spazi sufficienti. Per chi, invece, fa locazioni in termini imprenditoriali, è fatto salvo ciò che avevamo previsto con il nostro regolamento: ovvero che non ci siano barriere architettoniche, che siano previsti parcheggi adeguati alla struttura e non venga fatta concorrenza sleale verso altri operatori. Siamo stati pionieri con questo regolamento, che resta attivo”.