REDAZIONE PAVIA

Dna, impronte e reperti recuperati nella casa di Chiara Poggi: udienza per il via libera all’incidente probatorio sul delitto di Garlasco

Pavia, nelle prossime settimane nuovi periti dovranno esaminare quanto trovato sulla scena del crimine nel 2007 e già passato al vaglio di investigatori e inquirenti in questi 18 anni. Il legale di Stasi: “Ci aspettiamo che questa indagine possa riscrivere questa storia”

Chiara Poggi, Andrea Sempio e Alberto Stasi

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Garlasco (Pavia), 16 maggio 2025 – Si arricchisce ogni giorno di nuovi spunti l’inchiesta sul delitto di Garlascoavvenuto nell’agosto del 2017 e per il quale l'allora fidanzato Alberto Stasi ha quasi finito di espiare una condanna a 16 anni di reclusione (il 41enne ha da poco ottenuto la semilibertà, ndr). 

Oggi si torna in aula a Pavia davanti alla giudice Daniella Garlaschelli per dare il via libera all’incidente probatorio: nelle prossime settimane infatti nuovi periti faranno diversi esami sui reperti recuperati sulla scena del crimine nel 2007 e già passati al vaglio di investigatori e inquirenti in questi 18 anni. L’udienza sarà più o meno lunga in basa alla durata degli interventi delle parti.

“Oggi è una tappa importante ma ce ne saranno altre, anche d'indagine. Noi vogliamo osservare questa inchiesta ancora per molto tempo. L'ipotesi di una revisione in caso di novità per noi è al momento in secondo piano”, ha detto l'avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, entrando in Procura a Pavia. “Vedo che gli inquirenti hanno grande determinazione - ha aggiunto -. Noi ci aspettiamo che questa indagine possa riscrivere questa storia”.

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Il collegio di genetisti

Nell'udienza di oggi giureranno la perita genetista delle Polizia di Stato Denise Albani e il perito dattiloscopico Domenico Marchigiani. I due esperti sono stati scelti dopo che, nella scorsa udienza, la gip aveva accolto la ricusazione del genetista Emiliano Giardina, sollevata dalla Procura che sosteneva la mancanza di imparzialità per alcune dichiarazioni rilasciate nel 2017 alla trasmissione televisiva 'Le Iene' sui reperti al centro del nuovo incidente probatorio.  Inoltre, sempre oggi, si dovrebbero conoscere i quesiti sui quali si dovranno pronunciare gli esperti.

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Il Dna

L'incidente probatorio, che ha la funzione di anticipare l'acquisizione e la formazione delle prove durante le indagini preliminari, riguarda la comparazione del Dna, trovato sui margini delle unghie di Chiara Poggi e tutte le impronte trovate nella villetta o altri elementi che fino a oggi hanno dato risultati discordanti.

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Il primo punto è il più controverso: valutare l'utilizzabilità del profilo estratto dal materiale biologico, rinvenuto sotto le unghie della vittima. Nel processo d'appello bis contro Stasi, il perito Francesco De Stefano aveva concluso, in accordo con i consulenti, sull'inutilizzabilità dei risultati. Conclusione sempre condivisa dal genetista Marzio Capra (famiglia Poggi) e dall'ex comandante del Ris Luciano Garofano (Sempio). Di opposto avviso il genetista forense Ugo Ricci consulente di Stasi e Carlo Previderé che nella sua relazione chiesta dalla Procura di Pavia parla di compatibilità. La traccia prelevata a Sempio lo scorso 13 marzo potrebbe restituire il match, ma il cromosoma Y (sui frammenti delle unghie della vittima) non è identificativo: indica solo la linea paterna e non è databile. Difficile possa bastare da solo per formulare le accuse contro il giovane che frequentava la villetta di via Pascoli. (segue) Inoltre, l'elemento poco si sposa anche con la dinamica dell'omicidio: Chiara Poggi, chiarisce ogni sentenza, è stata sorpresa dall'assassino e non ha provato a difendersi.

I reperti ritrovati

E ancora, verranno fatto altri accertamenti genetici su una lunga lista di reperti ritrovati e alcuni dei quali mai analizzati perché mai ritenuti fondamentali alle indagini del caso. Quali sono?  Un tappetino del bagno, confezioni di tè, yogurt, cereali, biscotti e sacchetti. Per questo la comparazione non avverrà solo con le impronte dell'indagato ma anche con tutte quelle delle persone che frequentavano la villetta di Garlasco.

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I ‘para-adesivi’ delle impronte

Si procederà anche con l'estrazione del Dna dai "para-adesivi" delle impronte trovate nella villetta di Garlasco. In questo ulteriore passaggio si provvederà all'estrazione del dna “dai campioni biologici e dai reperti” mai sottoposti ad analisi negli anni o che hanno dato “esito dubbio” o inconcludente.

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Il materiale sequestrato a casa di Sempio e dei genitori

Non solo, resta da capire se nell'incidente probatorio rientreranno alcuni reperti recuperati nelle perquisizioni di mercoledì 14 maggio nelle case di Andrea Sempio e dei suoi genitori. In quest'ultima abitazione sono stati prelevati appunti e diari dell'indagato. “Non c'è assolutamente alcun riferimento al caso di Garlasco, nulla di nulla”, ma evidentemente quelle carte sono state prese “per tracciare un suo profilo psicologico, o almeno così abbiamo capito”, ha precisato Angela Taccia, legale di Sempio. Poi ha aggiunto: “Lui è tranquillo, anche se sempre preoccupato per i suoi genitori e in particolare per la salute della madre”.

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