
I carabinieri cercano l'arma del delitto in un canale di Tromello. Sequestrati telefoni e pc di Andrea Sempio
Garlasco (Pavia) - I carabinieri del Nucleo Investigativo dii Milano, su mandato della procura di Pavia, da mercoledì mattina all'alba, stanno svolgendo una perquisizione a casa di Andrea Sempio, il 37enne indagato per l’omicidio di Chiara Poggi dopo la riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco avvenuto il 13 agosto del 2007.
Le perquisizioni
I militari si sono recati anche nell'abitazione dei genitori di Sempio a Garlasco e in quelle di due amici. Dalle prime informazioni, risulta che siano stati sequestrati personal computer e telefonini trovati in casa dell’uomo a Voghera (Pavia). Appare evidente che l’obiettivo degli inquirenti sia quello di acquisire elementi utili all'inchiesta attraverso l'analisi dei contenuti dei supporti informatici, cellulari e pc sequestrati nell’appartamento del ragazzo accusato (da solo o in concorso) dell’omicidio per il quale Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi, è già stato condannato in via definitiva a 16 anni. Da fine aprile Stasi è in stato di semilbertà, dopo aver scontato in carcere 12 anni.

Chi sono i 2 amici
Le abitazioni perquisite sono quelle di Roberto Freddi e Mattia Capra. Anche qui i militari dell'Arma hanno sequestrato pc e telefoni cellulari. La mattina del delitto Sempio scambiò dei messaggi coi due ragazzi che raccontarono di essere stati tutta la mattina a casa, in paese. Secondo gli inquirenti, invece, le celle telefoniche segnalano che nessuno dei due fosse a Garlasco.

Terreno al setaccio
Non solo, oltre alle perquisizioni domiciliari, una squadra di carabinieri starebbe passando al setaccio un terreno in aperta campagna a Tromello, altro piccolo centro in provincia di Pavia, non distante da Garlasco, dove scorre un canale vicino a una vecchia corte. Qui, stando alle informazioni di un testimone, potrebbe essere stata gettata l’arma del delitto mai trovata.

Chiara venne uccisa con un corpo contundente, probabilmente un martello, ma è mai stato possibile finora cristallizzare una prova in tal senso. Anzi, la mancanza di questo elemento è sempre stata ritenuta un punto debole dell’impianto accusatorio contro Stasi. Secondo alcune indiscrezioni, nel “mirino” degli investigatori ci sarebbe un attizzatoio di un set da camino di casa Poggi sparito dal luogo del delitto. Ipotesi tutte da verificare.
"Andrea è sereno”
Dal canto suo, il 37enne amico del fratello di Chiara si dichiara innocente come ha sempre fatto. E così ribadisce il suo legale che nei giorni scorsi ha parlato addirittura di una “guerra aperta” con la Procura di Pavia in seguito all’interrogatorio della madre di Sempio attorno alla figura del “terzo uomo”, un ex pompiere che in qualità di super-testimone potrebbe fare riscrivere la storia dell’inchiesta. Rispetto alla perquisizione, “Andrea Sempio è sereno come sempre", afferma l'avvocato Massimo Lovati. "Stanno facendo indagini tradizionali, a tappeto - aggiunge - non so cosa stiano cercando". Per il legale, che si trova a casa dei genitori del 37enne, il decreto di perquisizione è "molto generico".

La posizione del nuovo indagato era già finita al centro di diversi accertamenti per il medesimo reato, tra il 2016 e il 2017, conclusi con l’archiviazione del fascicolo. All’epoca dei fatti Andrea Sempio, impiegato in un negozio di telefonia, aveva 19 anni e frequentava abitualmente l’abitazione dove si è consumato il delitto.

Il Dna e gli altri indizi
La riapertura dell’inchiesta ruota attorno all’ipotesi che le tracce del Dna isolate sotto le unghie delle mani di Chiara Poggi siano riconducibili a Sempio e alla necessità di eseguire nuove comparazioni con le impronte, quelle delle scarpe e quelle digitali, lasciate dall'assassino. Al vaglio degli investigatori anche tre telefonate sospette e il biglietto di un parcheggio che potrebbe essere servito per la precostituzione di un alibi.