Arnaldo Liguori
Editoriale e Commento

Fuori dalla vista degli altri

C’è un principio, in Italia, che vorrebbe tutelare i minori coinvolti nel processo penale

Il campo nomadi di via Selvanesco dove sono cresciuti i quattro bambini responsabili della tragedia del Gratosoglio

Il campo nomadi di via Selvanesco dove sono cresciuti i quattro bambini responsabili della tragedia del Gratosoglio

Un fatto e un’idea. Il fatto è che dopo due giorni di telecamere e droni puntati addosso, cronisti e servizi in prima pagina, le famiglie dei quattro bambini di origini rom indagati per la morte di Cecilia De Astis, tutti tra 11 e 13 anni, si sono allontanate un paio d’ore dal loro accampamento per “sfuggire alla pressione mediatica”. L’idea, invece, è una di quelle alla base della giustizia minorile, così come disegnata dalla legge italiana. Viene definito “principio di destigmatizzazione” e prevede che si evitino, per quanto possibile, le conseguenze negative per i minorenni coinvolti nel processo penale, in modo da non rafforzare stereotipi negativi nei confronti dei giovani imputati, ma piuttosto promuovere la loro inclusione e il loro reinserimento nella società: questo si traduce nel proteggere il più possibile il minorenne trattandolo con rispetto e dignità. Un fatto e un’idea, dicevamo. E il solito vecchio adagio: più facile scrivere leggi che applicarle.