
Alberto Stasi. Andrea Sempio e Chiara Poggi
Incidente probatorio, giorno 2: dopo il primo round non senza sorprese di martedì 17 giugno, sono ripresi oggi in Questura a Milano gli accertamenti irripetibili dell’incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella villetta di famiglia il 13 agosto 2007. Si tratta dell’apertura di una “parentesi processuale” a indagine ancora in corso tesa a cristallizzare prove di carattere scientifico che non potranno più essere acquisite in altro modo. Ecco cosa è successo.
Un blackout che ha colpito nella serata di oggi la zona della questura di Milano ha rallentato il lavoro dei periti la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, incaricati dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli per la nuova inchiesta sull'omicidio di Garlasco. Le campionature e gli Obt test che rilevano la presenza di sangue sono state interrotte quando mancavano da analizzare quattro dei 34 adesivi dattiloscopici con cui sono state repertate le impronte nella villetta. Lo hanno raccontato l'avvocato Angela Taccia, legale dell'indagato Andrea Sempio, e l'ex ufficiale del Ris consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra. ''Purtroppo c'è stato un blackout, quindi gli ultimi campioni non abbiamo potuto analizzarli perché era a rischio proseguire in questa attività. Tant'è che il verbale è stato fatto manualmente'', ha spiegato Capra, riferendo che su nessuno degli adesivi dattiloscopici è stata rilevata presenza di sangue. Periti e consulenti torneranno a confrontarsi il prossimo 4 luglio, nella terza tappa dell'incidente probatorio sull'omicidio di Chiara Poggi (uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007) quando inizierà l'analisi sulle provette conservate, per quasi 18 anni, nei laboratori di Medicina legale di Pavia.
"Abbiamo cominciato e terminato ad analizzare i reperti trovati nella spazzatura e nel salottino. Sono stati fatti tutti i campionamenti e la ricerca del Dna si svilupperà nei successivi giorni". Così il consulente della famiglia di Chiara Poggi, l'ex ufficiale del Ris Marzio Capra ha sintetizzato l'attività di oggi in questura nell'ambito dell'incidente probatorio per l'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi che vede indagato Andrea Sempio. "È stata fatta una ricerca veloce e superficiale per vedere se vi erano delle impronte evidenti a occhio nudo alle luci forensi. Perché in quel caso bisognava avvisate il giudice per eventuali integrazioni dell'incidente probatorio, che è stato richiesto e autorizzato esclusivamente per il Dna. Non sono state osservate delle cose particolari", ha raccontato Capra. "Il grosso problema - ha aggiunto - che si e palesato è che questi reperti solo stati correttamente repertati dai carabinieri della compagnia di Vigevano ma sono stati 8 mesi assieme in un unico sacchetto. Quindi quando ci troveremo a valutare questi esiti, dovremo vedere anche quale è la possibilità che un determinato Dna si sia trasferito da un altro reperto poi venuto a contatto".
''Io sono tranquilla. Non ho neanche il tempo di dormire, quindi non faccio né sogni né incubi, io mi attengo ai fatti''. Lo ha detto, usando le parole del collega Massimo Lovati difensore insieme a lei di Andrea Sempio, l'avvocato Angela Taccia, uscendo dalla questura di Milano, al termine della seconda giornata di lavori per l'incidente probatorio disposto dalla gio Daniela Garlaschelli per l'omicidio di Garlasco. ''Andrea Sempio ha ribadito più volte quella mattina di non essere stato in quella casa. Quindi secondo me non c'è problema nell'analisi dei reperti contenuti nella spazzatura, ma ripeto sempre che la procedura non è un optional'', ha ribadito l'avvocato, che oggi si è presentata di persona lavori negli uffici del gabinetto regionale di polizia scientifica ''perché c'era una questione giuridica procedurale da capire e da risolvere''. Il problema riguarda il sequestro della spazzatura repertata dentro alla villetta di via Pascoli otto mesi dopo l'omicidio. ''C'è l'elenco dei reperti ma è solo su un verbale dei carabinieri. Manca il decreto del pm di sequestro degli specifici reperti'', ha spiegato Taccia. Le eccezioni sollevate dalla difesa dell'indagato sono state ''formalizzate e il gip ne ha preso atto, ma contattata al telefono la dottoressa Garlaschelli ha comunque autorizzato a procedere all'apertura della spazzatura con riserva poi di valutare tutto quello che riguarda il giuridico all'udienza per l'incidente probatorio che si presume sarà il 24 ottobre'' (salvo proroghe per l'incidente probatorio, ndr).
Mancano ancora quattro fogli di acetato contenenti le impronte da analizzare, ma dai trenta esaminati finora è emerso che tutte le impronte sono negative al sangue. Lo hanno spiegato le avvocate Giada Bocellari, che difende Alberto Stasi, e Angela Taccia, che invece assiste Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta della Procura di Pavia sull'omicidio di Chiara Poggi del 13 agosto 2007.
Lex comandante dei Ris Luciano Garofano, consulente della difesa Sempio, sullo stato di conservazione degli ultimi reperti, sollecitato dai giornalisti, ha risposto: "Non era tutto marcio, era tutto secco. Tutti i reperti che erano contenuti in quella scatola sono stati sottoposti a campionature. Sono stati tamponati e adesso faremo le analisi".
Ecco le parole Giada Bocellari. uno dei legali di Alberto Stasi
"Sono reperti che hanno 18 anni e daranno le risposte che possono dare": a spiegarlo è il legale della famiglia di Chiara Poggi, Gian Luigi Tizzoni, dopo aver assistito all'apertura della scatola in cui era contenuta anche la spazzatura nell'ambito dell'incidente probatorio nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco che vede indagato Andrea Sempio. "Si procede con molta serietà e molto speditamente. Con molto ordine. La Polizia scientifica in questo è assolutamente ammirevole. Siamo contenti che avvenga in contraddittorio, com'è avvenuto nel 2014 e anche negli anni prima". "Tutto quello che avviene in contraddittorio per noi va bene. Tutto quello che avviene davanti a un perito terzo per noi va bene. Quando saranno completate le operazioni, lo vedrete. Stanno procedendo. Chiaramente sono passati 18 anni".
Nel pomeriggio, ha spiegato l'ex comandante dei Ris è prevista ''la conclusione delle campionature sugli acetati che contenevano le impronte papillari'' e solo ''poi inizieranno le analisi''. A chi gli chiedeva quando si ritroveranno nuovamente i consulenti e i periti nominati dalla gip Garlaschelli, l'ex generale del Ris ha anticipato che il prossimo appuntamento sarà ''probabilmente i primi di luglio'' nei laboratori della scientifica in questura. Poi proseguirà in quelli all'ospedale Fatebenefratelli. La durata ''dipende dagli esiti: la settimana prossima forse avremo i primi esiti. Luglio e agosto penso che si andrà avanti''.

''Nonostante un'eccezione (sul verbale di sequestro della spazzatura, ndr) fatta dall'avvocato Angela Taccia, comunque si è proceduto all'apertura della scatola contenente l'immondizia e abbiamo iniziato a fare i tamponi su tutto il contenuto'', ha spiegato Luciano Garofano, precisando che i reperti ''erano in buone condizioni di conservazione. Non erano marci, era tutto secco''. E così ''i reperti che erano contenuti in quella scatola sono stati sottoposti a campionature''.
Dopo aver tamponato i reperti, tra cui quelli contenuti nella spazzatura trovata in casa della famiglia Poggi, consulenti e periti proseguiranno in questura a Milano le operazioni sui 17 dei 34 fogli di acetato su cui sono state raccolte impronte che non sono ancora stati utilizzati
Sono in 'buone condizioni' i reperti sequestrati nella villetta di Garlasco in cui il 13 agosto 2007 è stata uccisa Chiara Poggi. Lo ha detto Luciano Garofano, l'ex comandante dei Ris oggi consulente di Andrea Sempio, l'unico indagato nella nuova inchiesta della procura di Pavia sul delitto della 26enne. "Erano in buone condizioni, tanto che si è provveduto alla tamponatura", ha aggiunto uscendo dagli uffici della Questura di Milano dove si sta svolgendo l'incidente probatorio disposto dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli.
L'avvocato Giada Bocellari, che difende Alberto Stasi, ha spiegato che è stata la stessa difesa di Stasi a chiedere esami più approfonditi riguardo la "traccia 10" sulla porta di casa Poggi che potrebbe essere stata lasciata dall'assassino, ma che è risultata priva di sangue a una prima analisi il primo giorno dell'incidente probatorio di martedì. Tuttavia, "mentre su tutte le impronte direi che si vede che non c'è sangue, sulla 10 ci sono dei dubbi - ha detto -. Abbiamo chiesto che, siccome il secondo tampone che abbiamo fatto era sul residuo, si faccia un'analisi più approfondita sul tampone per la caratterizzazione genetica". La traccia è già risultata non essere né dell'attuale indagato, Andrea Sempio, né di Stasi.
L'avvocato Giada Bocellari, che difende Alberto Stasi, ha spiegato che è stata la stessa difesa di Stasi a chiedere esami più approfonditi riguardo la "traccia 10" sulla porta di casa Poggi che potrebbe essere stata lasciata dall'assassino, ma che è risultata priva di sangue a una prima analisi il primo giorno dell'incidente probatorio di martedì. "Mentre su tutte le impronte direi che si vede che non c'è sangue, sulla 10 ci sono dei dubbi. Abbiamo chiesto che, siccome il secondo tampone che abbiamo fatto era sul residuo, si faccia un'analisi più approfondita sul tampone per la caratterizzazione genetica". La traccia è già risultata non essere né dell'attuale indagato, Andrea Sempio, né di Stasi: "Proprio in un'ottica di accertamento della verità e di dare tutti i dati possibili che ci sono, questo credo che sia un atteggiamento, come dico spesso io, laico", ha concluso.
Sembra sia stato risolto il problema del decreto di sequestro riguardante la spazzatura e altri oggetti sequestrati nella casa della famiglia Poggi otto mesi dopo il delitto. Periti e consulenti hanno pertanto cominciato le operazioni di analisi dei numerosi reperti.
La difesa di Andrea Sempio ''ha il diritto di fare tutte le opposizioni che ritengono opportune nell'interesse del loro assistito'', ma il verbale di sequestro della spazzatura repertata nella villetta di Garlasco otto mesi dopo l'omicidio di Chiara Poggi e oggi, 18 anni dopo, oggetto dell'incidente probatorio. ''Lo abbiamo già prodotto, quindi non vedo dove stia il problema. Quella roba era sequestrata''. Lo ha detto l'avvocato Giada Bocellari, uno dei legali di Alberto Stasi. ''L'altroieri dovevamo partire con l'analisi della spazzatura, ma si sono opposti perché non risultava agli atti il verbale di sequestro. Alla fine sono riuscita a recuperare i verbali, ne ho dato lettura e poi li ho prodotti'', ha spiegato, riferendo anche che ''a quanto ne so io, l'altro giorno il giudice aveva comunque detto di procedere all'analisi in ogni caso, ancora prima che trovassimo i verbali. Vediamo se oggi si sollevano altre questioni''.
''Se è tutto regolare, non ci opporremo all'analisi della spazzatura''. Lo ha detto Luciano Garofano, ex generale del Ris e oggi consulente dell'indagato Andrea Sempio, entrando nella Questura di Milano, dopo che ieri sera intervistato da 'Chi l'ha visto' l'avvocato della difesa Massimo Lovati ha preannunciato l'opposizione oggi all'apertura della spazzatura ritrovata nella villetta di Garlasco repertata otto mesi dopo il delitto. ''Vogliamo verificare che ci sia stato un sequestro formale. Se è tutto regolare e il sequestro era formale come credo, perché ci è stato esibito oralmente, procederemo con l'analisi dei residui dell'immondizia'', ha fatto sapere Garofano. Consulenti e periti dovranno oggi completare anche l'analisi degli adesivi dattiloscopici con cui sono state rilevate dai Ris le impronte all'interno della villetta di via Pascoli. ''Ci tengo a dire che non c'è alcuna differenza tra le fasce para-adesive e gli acetati, assolutamente nessuna. Sì andava con l'una o con l'altra a seconda della disponibilità'', ha voluto chiarire l'ex generale del Ris.
Solito capannello di cronisti e cameraman fuori dagli uffici della Scientifica ad attendere l'arrivo di periti e genetisti chiamati a confrontarsi sui reperti per "strappare" qualche battuta. Il secondo round dovrebbe avere tempi più rapidi rispetto a quelli di martedì scorso ma non risparmierà confronti serrati tra i consulenti della Procura di Pavia, quelli del nuovo indagato Andrea Sempio, gli esperti scelti da Alberto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata, i consulenti della famiglia della vittima e i periti - Denise Albani genetista e Domenico Marchegiani dattiloscopista - incaricati dalla giudice di Pavia.
I reperti oggi sotto i riflettori sono: un piattino di carta, due vaschette vuote di Fruttolo e la plastica della confezione, un contenitore vuoto di EstaThé con cannuccia, una scatola vuota di biscotti, un sacchetto contenente dei cereali e lo stesso sacchetto azzurro di plastica, utilizzato come pattumiera: sono alcuni degli oggetti, trovati e sequestrati nella spazzatura della villetta Poggi a Garlasco otto mesi dopo il delitto.
L'appuntamento è fissato alle 10.30 negli uffici della Polizia scientifica di via Fatebenefratelli a Milano, sede scelta da Denise Albani e Domenico Marchigiani, i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli per gli accertamenti irripetibili dell'incidente probatorio. Con loro si ritroveranno, oltre ai legali, i consulenti dei pm, Carlo Previderè e Pierangela Grignani, e della difesa, Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, e Luigi Bisogno, ex ispettore superiore della Polizia. Per i genitori e il fratello di Chiara ci saranno Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi e per Alberto Stasi, condannato per l'omicidio a 16 anni di carcere, Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni.