Garlasco, 2 luglio 2025 – Delitto di Garlasco: la caccia al Dna sui reperti conservati dal 2007 a oggi, analizzati in sede di incidente probatorio, forse è già finita. Almeno per quanto riguarda le impronte digitali isolate sul luogo dell’omicidio, la villetta della famiglia Poggi e le immediate pertinenze. Non ci sono profili genetici che si possono estrarre per eventuali comparazioni in tutte le quasi sessanta impronte contenute in oltre 30 fogli di acetato.

Lo hanno confermato, da quanto si è saputo, anche gli esami replicati in laboratorio dai periti del maxi incidente probatorio sul caso di Garlasco, nella nuova inchiesta su Andrea Sempio, dopo che ieri, martedì 1 luglio, gli stessi risultati erano trapelati dalle analisi dei consulenti delle parti sui dati messi a disposizione.

Da quanto si è appreso, solo su uno dei fogli di acetato verranno ripetuti gli esami, perché è stata trovata qualche traccia, forse di saliva, ma anche in questo caso sarà praticamente impossibile, pare, estrarre Dna.
Le prossime tappe
L'incidente probatorio, intanto, proseguirà fra due giorni, venerdì 4 luglio. Tra le attività in programma le campionature per successive analisi genetiche sui tamponi di Chiara Poggi, su alcune tracce di sangue che non avevano dato risultati all'epoca e su tracce rinvenute su un frammento del tappetino del bagno. Gli esiti, dopo le campionature, dovrebbero essere disponibili la prossima settimana.

Analisi saranno effettuate anche sul frammento di pelo o capello trovato nella spazzatura. Nessuna analisi prevista, invece, su un cucchiaino, che fu già esaminato all'epoca e su cui c'era Dna di Chiara.
Infine, i periti già venerdì potrebbero far sapere ai consulenti delle parti come intenderanno procedere (modalità e tempi) per la lettura e lo studio dei dati documentali sul Dna trovato sulle unghie di Chiara, che per i pm, sulla base di una consulenza, sarebbe di Sempio. Dovranno prima di tutto stabilire se è leggibile e comparabile. Una perizia nel processo ad Alberto Stasi disse che non lo era.