GABRIELE MORONI
Cronaca

Garlasco, l’impronta di una scarpa nel sangue e la ‘strisciata’ mai analizzata dal Ris: “Ecco le tracce del secondo assassino”

Inchiesta sull’omicidio del 13 agosto 2007, il mistero delle calzature e l’impronta di uno spigolo di suola sul primo gradino della scala che porta alla taverna: parla Enrico Manieri, esperto di balistica e Blood Pattern Analysis

La traccia di scarpa misteriosa sulla scena del crimine nella villetta di Garlasco

La traccia di scarpa misteriosa sulla scena del crimine nella villetta di Garlasco

Garlasco (Pavia) – Un secondo assassino sulla scena dell'omicidio di Chiara Poggi. Un'altra tipologia di calzature oltre alla scarpa Frau numero 42, con la suola a pallini. Ne è convinto Enrico Manieri, bresciano, esperto di balistica e di Blood Pattern Analysis, consulente tecnico in vari processi.

Manieri, su cosa fonda la sua certezza?

"Dall'analisi delle macchie di sangue sul pavimento, davanti alla porta a libro che immette sulla scala della taverna di casa Poggi, è possibile rilevare delle tracce che non sono di una scarpa con la suola non a pallini ma a risalti rettangolari. Lo si evince dalle immagini fotografiche”.

Quella sul pavimento è l'unica presenza?

"No. Sul primo gradino della scala si trova un'altra impronta riferibile al medesimo tipo di suola, sporca del sangue della vittima. Un'altra impronta è presente sulla parte di destra della scala, sotto la proiezione di sangue classificata con il numero 44 nella Consulenza tecnica del Ris di Parma del 2007. Non è mai stata analizzata né repertata. Entrambe le impronte sono quasi perpendicolari con l'impronta palmare repertata come 33. Qui si tratta della strisciata dello spigolo della suola che presenta delle righe orizzontali nella parte bassa. Dopo il primo gradino la scala compie una curva, tanto che il secondo e il terzo gradino assumono una conformazione quasi triangolare, che riduce notevolmente lo spazio di appoggio. Chi scende potrebbe essersi trovato in difficoltà con l'equilibrio o addirittura averlo perso, così da essere costretto ad appoggiarsi alla parete con la suola”.

Il confronto tra la suola della scarpa e la traccia di sangue sul pavimento di casa Poggi
Il confronto tra la suola della scarpa e la traccia di sangue sul pavimento di casa Poggi

Le tre impronte potrebbero essere state lasciate da un soccorritore o da qualcuno entrato nell'abitazione il pomeriggio del 13 agosto 2007?

“Lo escluderei. Nessuna delle ventisette paia di scarpe consegnate dalle persone che entrarono nella casa presenta suole con risalti rettangolari”.

Approfondisci:

Garlasco, alibi, orari e sospetti: da Stasi a Sempio alle gemelle Cappa, la ricostruzione minuto per minuto del giorno del delitto

Garlasco, alibi, orari e sospetti: da Stasi a Sempio alle gemelle Cappa, la ricostruzione minuto per minuto del giorno del delitto

Di queste scarpe si è persa ogni traccia?

"Il 24 agosto, undici giorni dopo l'omicidio, in un canale irriguo nella zona fra Villanova d'Ardenghi e Zinasco, due agricoltori trovarono un sacco di cellophane che conteneva indumenti e un paio di scarpe marca Mister Valentino numero 43, di colore marrone. Le suole avevano dei risalti regolari che ritengo compatibili con le impronte in casa Poggi”.

Chiara Poggi è stata uccisa la mattina del 13 agosto 2007
Chiara Poggi è stata uccisa la mattina del 13 agosto 2007

Ma il Combur test per accertare la presenza di sangue diede esito negativo.

“Prima del Combur le scarpe vennero esaminate con il Luminol, che diede esito positivo, nel senso che fece emergere due aree di luminescenza, una su ciascuna scarpa. Poi fu eseguito il Combur e l'esito risultò negativo. Le scarpe non vennero più considerate e successivamente finirono per essere distrutte. Almeno, così si dice. Dobbiamo però considerare che esistono anche i cosiddetti 'falsi negativi', in presenza di tracce fortemente diluite. Le scarpe erano rimaste immerse nell'acqua per giorni e il test del Luminol comportò un'ulteriore diluizione”.

Il sacco conteneva anche tre paia di pantaloni e due canottiere. Non si può pensare semplicemente a qualcuno che intendeva disfarsi di indumenti e calzature smessi?

“Le scarpe erano piuttosto consunte, al contrario i vestiti non apparivano usurati. E poi perché lasciarli in un corso d'acqua anziché gettarli in un cassonetto dell'immondizia? C'era la speranza che la corrente si portasse via il sacco? Le scarpe avevano addirittura le stringhe allacciate. Come se chi le portava avesse avuto fretta di liberarsene”.

Approfondisci:

Garlasco, alibi, orari e sospetti: da Stasi a Sempio alle gemelle Cappa, la ricostruzione minuto per minuto del giorno del delitto

Garlasco, alibi, orari e sospetti: da Stasi a Sempio alle gemelle Cappa, la ricostruzione minuto per minuto del giorno del delitto

La mattina del 13 agosto 2007 a Garlasco viene trovata morta una ragazza di 26 anni: Chiara Poggi. Il corpo senza vita è riverso sulle scale che portano in taverna, nella sua abitazione in via Pascoli. Era sola in casa, perché la famiglia (padre, madre e fratello) stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in montagna, in Trentino. A fare la terribile scoperta è il fidanzato Alberto Stasi, che si era recato da lei perché non rispondeva al telefono: il giovane chiama i soccorsi e si reca in caserma dai carabinieri. Entro pochi giorni diventa il primo indiziato per il delitto della 26enne: verrà poi condannato a 16 anni con l'accusa di omicidio volontario (da aprile 2025 è in regime di semilibertà).

Oggi che c'è un altro indagato: Andrea Sempio, grande amico di Marco, fratello della vittima. Il 37enne è rientrato nelle indagini a marzo 2025, dopo che era stato scagionato nel 2017. Ma nella nuova inchiesta spuntano tanti nomi: dalle gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara, a Roberto Freddi e Mattia Capra, amici di Sempio e Marco Poggi.