MARION GUGLIELMETTI
Editoriale e Commento
Editoriale

Il mondo scrive al Papa

“Caro Papa, ti scrivo...”. È boom di lettere, cartoline e biglietti destinati a Leone XIV. Dal cuore delle piccole città fino alle grandi metropoli, le missive attraversano il mondo sperando di arrivare nelle mani del Santo Padre.

E in un tempo dove regnano fretta, messaggi istantanei e interlocutori spesso distratti, non si può non restare stupiti dal sapere che molte persone trovano tempo per prendere in mano carta e penna (o scelgono la tastiera di un pc o chissà, magari anche una ‘vecchia’ macchina da scrivere) per rivolgersi al Papa.

Consapevoli che difficilmente otterranno una risposta, sentono comunque la necessità di comunicare e raccontarsi. E nel Santo Padre vedono una presenza vicina, anche se fisicamente distante. Si fidano di lui e del ruolo per il quale è stato chiamato.

Così, riempiono quelle buste con il desiderio di essere visti, ascoltati e accolti. Segno che, nonostante le nuove tecnologie, gli algoritmi e l’intelligenza artificiale, ciò di cui l’umanità ha bisogno sono le relazioni e il dialogo sincero.