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Garlasco, Andrea Sempio e i bigliettini trovati nella spazzatura: “Ho fatto cose brutte e inimmaginabili”. Ma l’avvocata: “Non mi risultano”

Il 37enne è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. In corso le analisi sugli altri fogli manoscritti sequestrati nella sua abitazione. L’avvocata Angela Taccia: “Trovato un altro scontrino di marzo 2020. La famiglia tiene tutto”

Voghera, perquisizioni a casa di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi

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Garlasco (Pavia), 21 maggio 2025 – Prosegue e si arricchisce ogni giorno di più la nuova inchiesta della Procura di Pavia in cui è indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, nella sua casa di Garlasco. Dopo l'impronta di una mano – la "numero 33", trovata vicino al corpo senza vita della ragazza, sulla parete destra che sovrasta le scale che portano alla taverna della villetta di via Pascoli –  che secondo gli inquirenti è la prova che Andrea Sempio si trovava sulla scena del crimine mentre la giovane veniva uccisa, ci sono altri elementi da non sottavalutare. 

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Un indizio – di cui hanno parlato questa mattina alcune testate giornalistiche –valorizzato dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, titolari del fascicolo, che hanno affidato gli accertamenti ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, riguarderebbe la presenza di alcuni bigliettini che Sempio avrebbe scritto a mano, appunti poi gettati nella spazzatura e recuperati e sequestrati. 

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Cosa ci sarebbe scritto? Nei foglietti ci sarebbero frasi che farebbero trapelare un chiaro turbamento, sebbene non vi siano riferimenti diretti all'omicidio di Chiara Poggi. Pezzi di carta, poi accartocciati e buttati, con parole che oggi sono al vaglio degli investigatori. Uno, in particolare, con la scritta “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”.

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Su queste presunte confessioni scritte da parte del ragazzo trovate nei rifiuti, la sua legale, Angela Taccia, a ‘Storie Italiane’ ha spiegato: “A me non risultano proprio, risultano dai media e per i media suo papà era già morto un anno fa. Attenzione a quello che si sente, bisogna vedere gli atti e con calma e lucidità capire cosa c’è effettivamente e lavorarci sopra”.

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Sono invece ancora in corso le analisi sugli altri fogli manoscritti sequestrati la scorsa settimana nella sua abitazione, quando c’è stato il blitz dei carabinieri e una perquisizione durata circa nove ore. E si ipotizza possano servire anche all'esperto del Racis che verrà incaricato di tracciare un profilo del 37enne, che 18 anni fa era uno dei ragazzi che frequentavano casa Poggi, in quanto amico del fratello minore di Chiara. 

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Sempre Taccia, nella trasmissione condotta da Eleonora Daniele, ha voluto chiarire: “La madre di Sempio era già stata male prima con la crisi di panico, non quando ha sentito il nome di quella persona”, ha dichiarato relativamente al malore della donna sentita come testimone lo scorso aprile, “Io dentro non c’ero, la mano sul fuoco non posso metterla, ma è tutto videoregistrato. Non è vero che ha sentito quel nome ed è svenuta, non è andata così”.

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E riguardo lo svenimento di Sempio, a seguito delle domande dei carabinieri sul suo alibi nell’interrogatorio del 2008, ha detto: “Non ci risulta, e poi quello non è un alibi. Hanno chiesto uno scontrino e gliel’ha fornito”. “Se volete saperlo”, ha concluso, “durante la perquisizione, l’ultima eseguita a casa dei genitori di Sempio, è stato trovato un altro scontrino di marzo 2020 quindi il collega Lovati, giustamente un po’ scherzando, perché a questo punto non c’è più limite a niente, ha detto ‘andremo a verificare se c’è stato un altro omicidio quel giorno lì’. La famiglia Sempio tiene tutto”.