
Le gemelle Stefania e Paola Cappa
Garlasco (Pavia), 21 maggio 2025 – Un rapporto difficile, per quanto la relazione fosse sporadica e come più volte affermato dalle stesse sorelle limitata ai pranzi di famiglia in occasione delle feste; eppure fra Chiara Poggi e le cugine Cappa non correva buon sangue.
Quanto meno da parte di queste ultime, Stefania in particolare. Invidie e gelosie sotto traccia, forse anche per gli studi universitari esemplari di Chiara, e quindi per una sorta di “competizione” avvertita che aveva inesorabilmente incrinato i rapporti.

Il rancore nascosto
È quanto emerge da una confidenza fatta da Stefania a una donna di 48 anni, che all’epoca dell’omicidio aveva raccolto le parole decisamente poco lusinghiere della ragazza. "Stefania Cappa mi confidò di non essere per niente affezionata alla cugina Chiara, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. Si avvertiva dell'invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica...”.

"È tutto tranne che buona e bella”
Secondo la 48enne, Stefania (era già emersa la sua insofferenza nei confronti degli zii quando questi, dopo la morte di Chiara e il sequestro della villetta, si erano trasferiti momentaneamente a casa Cappa) si era lasciata andare a un ulteriore sfogo: “Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella ma Chiara non è buona e non è bella”, aggiungendo poi altre parole offensive. Queste dichiarazioni sono state ora messe per iscritto e depositate tramite il suo avvocato, Stefano Benvenuto, alla Procura di Pavia. Sempre all’amica-confidente Stefania aveva aggiunto: “Loro mi devono vedere che vado al cimitero” a rendere omaggio a Chiara.
"Un ottimo rapporto”
La donna, si è appreso, ha deciso di farsi avanti adesso dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa aveva detto "di aver avuto un ottimo rapporto" con la cugina, chiede anche di essere sentita dagli inquirenti. Il suo avvocato Stefano Benvenuto non ha per il momento rilasciato dichiarazioni in merito a questo nuovo sviluppo dell’inchiesta – che come sappiamo ha come unico indagato Andrea Sempio – e che mira a ricomporre anche lo scenario allargato delle relazioni che intercorrevano fra la vittima e la cerchia di relazioni amicali e famigliari.

Il supertestimone
Stefania Cappa, dal racconto fatto da un super testimone che si è confessato al programma “Le Iene”, sarebbe anche stata vista arrivare a casa della nonna a Tromello, paese che dista dieci minuti d'auto da Garlasco, con un borsone. “Stefania era nel panico – queste le sue parole –: è arrivata con una borsa con dentro qualcosa di pesante, perché lei era magrolina e non riusciva quasi neanche a tenerla, non riusciva a infilare le chiavi”. “Poi il rumore di qualcosa che cade, in casa o nel fosso”. Il fosso è il canale che scorre nei pressi della vecchia cascina dove risiedeva la donna e che è stato scandagliato dai carabinieri mercoledì 14 agosto.
“Era agitata”
“Poco dopo l’omicidio” – è sempre il supertestimone a parlare – ho incontrato in ospedale una donna di Tromello che abitava vicino alla casa della nonna materna delle gemelle Cappa”. La donna gli avrebbe riferito di aver “visto Stefania Cappa agitata”, intenta a entrare nella vecchia casa con una “borsa pesante”. Poi il tonfo nell’acqua. Le persone che avrebbero visto, “già anziane all’epoca”, sono morte.
Paola Cappa: “Se apro bocca io...”
Le frasi e le dichiarazioni di Stefania, emerse in questi giorni a distanza di 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, assieme al racconto del supertestimone, s’incastrano come i pezzi di un puzzle con le affermazioni enigmatiche della sorella Paola. In particolare quelle contenute in un messaggio vocale su Whtasapp inviato da Paola (né lei né la sorella Stefania sono indagate) a un amico: “'Guarda io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni…però dirò tutto, tutto, tutto, tutto''. Il destinatario, Francesco Chiesa Soprani – ha rilevato il programma “Le Iene” – ha consegnato centinaia di messaggi e audio scambiati con Paola, in gran parte riguardanti il delitto di Garlasco. Nei quali non comparirebbe però mai la frase attribuita a Paola ''mi sa che abbiamo incastrato Stasi''.