
L'avvocato Angela Taccia davanti al Tribunale di Pavia
Il suo post su Instagram in cui annuncia “guerra dura senza paura” alla Procura di Pavia non poteva passare inosservato. Colpisce nel segno più delle parole pronunciate. Angela Taccia, avvocata di Andrea Sempio, lo sa bene e ha sfruttato i social come didascalia alla scelta di non presentarsi a “palazzo” insieme al suo assistito per l’attesissimo interrogatorio sul delitto di Garlasco.
Un vizio di forma, la mancanza di un requisito – cioè l'avvertimento che il pubblico ministero "potrà” disporre l'accompagnamento coattivo in caso di mancata presentazione senza che sia stato addotto legittimo impedimento – per rendere nullo l’invito a comparire e mandare all’aria, almeno per il momento, il piano investigativo che prevedeva il contemporaneo interrogatorio di Stasi e Sempio e pure quello narrativo dei media. “Attendiamo ora una nuova convocazione”, chiosa l’avvocato Taccia. “Guerra alla procura” aveva già annunciato settimane fa ai microfoni l’altro difensore di Sempio, Massimo Lovati, all’indomani dell’interrogatorio della madre del 37enne, ma ora quel messaggio su Ig della collega più giovane sembra sigillare una strategia precisa e condivisa.
Chi è Angela Taccia
Capelli lunghi e neri, spesso raccolti, occhiali esagonali e tondi in stile vintage, la 36enne Angela Taccia, nata ad Abbiategrasso e iscritta al foro di Milano, è apparsa spesso in tv da quando ha accettato l’incarico di difendere Andrea Sempio. Del resto, gli è amica da tutta la vita. Frequentava la "compagnia" di Garlasco composta anche da Marco Poggi, fratello di Chiara Poggi, e da Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, di cui è stata fidanzata, molto prima che diventasse frate domenicano, Fra Alessandro, dopo il liceo a Vigevano e l’Università a Pavia.
Al Corriere, la Taccia ha raccontato di aver conosciuto Sempio nel 2005: “Il mio fidanzato di allora mi presentò ai suoi amici di Garlasco e fra loro c’era lui. Non mi considerò per un paio d’anni. Poi gli dissi: tu puoi anche ignorarmi ma io so che saremo grandi amici. Avevo visto giusto”.
Quando Sempio finì per la prima volta nel registro degli indagati, tra il 2016 e il 2017, lei era ancora praticante. Poi arrivò l’archiviazione del fascicolo. Otto anni dopo le tocca difendere in prima linea l’indagato più “celebre” e forse scomodo del momento. Di sè scrive: “Amo i cani, i libri, il buon cibo e lo yoga. Relazione complessa con il Golf. Sorridente sempre, grintosa quando serve!” Oggi si è visto.