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Leoncavallo: sabato 6 settembre manifestazione contro lo sgombero

L’iniziativa è al vaglio ed è stata annunciata durante l’assemblea dei militanti, seguita allo sgombero della mattina. L’ex portavoce Daniele Farina: “Sarà un evento di massa, di livello nazionale”

Militanti e simpatizzanti del Leoncavallo: assemblea sotto la pioggia

Militanti e simpatizzanti del Leoncavallo: assemblea sotto la pioggia

Prima il presidio contro lo sgombero condotto dalle forze dell’ordine questa mattina, giovedì 21 agosto, nella sede di via Watteau. Poi un’assemblea per decidere le iniziative in risposta all'operazione, sotto la pioggia che si è scatenata nel pomeriggio a Milano. 

L’iniziativa

Si mobilita il centro sociale Leoncavallo dopo l'esecuzione dello sfratto dello spazio che occupava a Milano dal 1994. Durante l'assemblea pubblica organizzata nel pomeriggio sotto la pioggia fuori dall'edificio di via Watteau, Daniele Farina, esponente del Leoncavallo (ne è stato a lungo il portavoce) ed ex deputato di Prc e Sel ha spiegato che c'è "l'ipotesi di convocare una manifestazione nazionale per sabato 6 settembre" come risposta allo sgombero di oggi, preceduta da un'altra assemblea pubblica "di carattere cittadino".

"Penso - ha aggiunto Farina - che sarà una manifestazione di massa, forse la prima vera risposta di Milano da tanti anni, e sarà una manifestazione nazionale".

Il presidio contro lo sgombero in via Watteau (Fasani)
Il presidio contro lo sgombero in via Watteau (Fasani)

Le reazioni

Intanto continuano ad arrivare le reazioni all’operazione di questa mattina, della quale – parole del sindaco Giuseppe Sala – il Comune di Milano non sarebbe stato informato, anche se lo sgombero era una possibilità da tempo sul tavolo, dopo il risarcimento da 3 milioni di euro a cui era stato condannato il ministero dell’Interno, proprio per il mancato svuotamento degli spazi.

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Le voci sono di senso opposto, a seconda dell’area di provenienza. Se nel centrodestra – per lo più – si applaude all’operazione, a sinistra sono unanimi le censure alla decisione del Viminale. La Cgil di Milano, per esempio, parla di un governo che punterebbe alla “lacerazione sociale”, l’associazione Libertà e Giustizia, invece, ha stigmatizzato i “due pesi e due misure” che il governo avrebbe esercitato, invitando Meloni a pensare alle occupazioni di “CasaPound”, movimento di estrema destra che si è appropriata di spazi privati in tutta Italia.

Marina Boer, presidente del comitato Mamme del Leoncavallo, incontra i rappresentanti giudiziari dell'area
Marina Boer, presidente del comitato Mamme del Leoncavallo, incontra i rappresentanti giudiziari dell'area

Nell’area di centrodestra, invece, si parla di “promessa mantenuta” da parte del governo Meloni e della necessità di non consentire la presenza di presunte “zone franche”