
Manfredi Catella, ad di Coima, è agli arresti domiciliari
Milano, 5 agosto 2025 – Manfredi Catella il “re dei grattacieli”, ad di Coima, ai domiciliari per la presunta corruzione di Alessandro Scandurra, l’architetto in Commissione Paesaggio deputata a dare i pareri ai progetti di rigenerazione urbanistica della città, ripercorre l’affaire “Torre Pirelli 39”, il “Pirellino“ per negare il reato di corruzione.
La Procura contesta il pagamento di 138mila euro sul conto di Scandurra, il gip ne contesta solo 28mila e, su questo punto la procura farà appello.

L’interrogatorio
Nelle carte dell’interrogatorio reso al gip, Catella dice: “ll Pirellino è la più grande fregatura che io abbia mai subito”. Per due motivi, l’inchiesta per corruzione che ne è nata e il vincolo successivo all’acquisto.
“È impossibile che una società come siamo noi, che lo dico con umiltà (...) un soggetto che ha una responsabilità nei confronti di Cassa Depositi e Prestiti di Intesa San Paolo, (...) vada a scegliere i professionisti perché sono nella commissione paesaggistica. È impossibile, ma poi, perché dovremmo farlo esponendoci a questa cosa che stiamo vivendo, che io sto vivendo oggi, che mi preoccupa moltissimo?”.
La “Torre Pirelli 39” era stata comprata da Coima per 193 milioni a dicembre del 2019, nel febbraio del 2020, dopo due mesi dal rogito, l’allora assessore all’Urbanistica, oggi in Europa, Pierfrancesco Maran, promuove sulla struttura il vincolo Ers (edilizia residenziale sociale, cosiddetto housing sociale) a cui Catella si oppone.
“Non perché noi siamo contrari all’Ers, ha spiegato al gip nel ricostruire la vicenda, ma perché tu Comune mi hai venduto un edificio a destinazione libera e poi me lo cambi in corsa... è come se uno compra un appartamento e poi uno ti dice: guarda, le regole sono cambiate, quelle due camere le devi affittare gratis..”.
Il contenzioso
Così è nato il contenzioso tra Coima e Comune, la ragione del Tar data a Catella e la conseguente richiesta danni presentata da Coima al Comune di 69 milioni. Ancora Catella sulla presunta corruzione nei confronti degli architetti: “La cifra pagata all’architetto? Non per sottostimare l’importo, ma sono 5 contrattini di due anni per uno studentato.. e poi gli architetti della commissione (consultiva a titolo gratuito) dovranno pur sopravvivere..è sbagliato non pagare le persone, allora fai una commissione paesaggistica dove i professionisti li paghi correttamente rispetto a quello che è congruo, ma gli metti i vincoli, per esempio non puoi lavorare con gli operatori”.