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Chi era Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico morto a Milano in circostanze misteriose. Tutto è cominciato con una Nikon F

Docente e divulgatore, era fondatore e direttore della rivista mensile FOTOgraphia e insegnava Storia della Fotografia alla Cattolica. Aveva pubblicato diversi libri e curato importanti mostre

Maurizio Rebuzzini (foto Facebook)

Maurizio Rebuzzini (foto Facebook)

Milano, 18 settembre 2025 – Un grande appassionato ed esperto di fotografia, settore di cui si occupava dal 1972, cioè da quando aveva 21 anni, folgorato da una macchina fotografica Nikon F.

Un professionista serio e stimato Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico e giornalista trovato in arresto cardiaco nel cortile interno al civico 2/A di via Zuretti a Milano, dove aveva l’abitazione e lo studio. Rebuizzini,  74 anni, è poi morto all’ospedale Fatebenefratelli dove era giunto in condizioni disperate. Sul collo sono state rinvenute ecchimosi, possibili segni di strangolamento: la Polizia indaga per omicidio. 

Una morte dai contorni del giallo, dunque, che ha lasciato sgomenti i tanti che conoscevano Maurizio Rebuzzini nell’ambiente, oltre ovviamente ad amici e parenti. Nato il 14 luglio 1951, Rebuzzini era da oltre cinquant’anni una voce autorevole del settore. Era fondatore (nel 1994) e direttore della rivista mensile FOTOgraphia – oltre che della versione web FOTOgraphiaONLINE - e presidente dell’associazione culturale Obiettivo Cemera, oltre che docente di Storia della Fotografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia. Teneva corsi e wokshop sulla fotografia, ha scritto diversi libri sul tema e ha curato importanti mostre, come ad esempio la sezione storica degli apparecchi fotografici al Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze.

Il suo nome è legato soprattutto a una profonda riflessione sul senso delle immagini e sull’evoluzione della cultura visiva. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo accademico e nella comunità di professionisti e appassionati che aveva in Rebuzzini un punto di riferimento imprescindibile, rigoroso e preparato.