ANDREA GIANNI
Cronaca

Milano, l’appello di architetti e intellettuali a Sala: “Vere case popolari e un nuovo passante”

In 28 propongono una revisione profonda del Pgt: “Concezione metropolitana che includa la Brianza”. Fra i firmatari Biondillo, Goggi e Maria Cristina Treu

Lettera appello di architetti e intellettuali per un cambio di passo a Milano.Nella foto uno scorcio della città in una foto di archivio

Lettera appello di architetti e intellettuali per un cambio di passo a Milano.Nella foto uno scorcio della città in una foto di archivio

Milano – Chiedono, alla luce delle inchieste sulla gestione dell’urbanistica milanese, “un’urgente reazione da parte di tutta la città”. Sollecitano la Giunta a “porre rimedio alla situazione che si è ingenerata, dando inoltre così un segnale significativo a tutti i cittadini e al Paese, che guarda Milano nello sconcerto per le inchieste in corso sull’urbanistica”. Ventotto personalità, fra architetti, docenti, intellettuali e scrittori, hanno scritto una lettera al sindaco Giuseppe Sala “sull’urbanistica dell’area metropolitana milanese”, proponendo un cambio di passo. Fra i firmatari lo scrittore Gianni Biondillo, l’urbanista Giorgio Goggi che fu assessore nella Giunta Albertini, il designer e artista Ugo La Pietra, la professoressa Maria Cristina Treu. “Quanto si legge su Milano oggi è certamente sconfortante – spiega Enrico Molteni, uno dei firmatari – ancora di più sapendo quanto alcuni di noi abbiano provato in questi 20 anni ad opporsi per proporre un’azione eticamente diversa. È davvero avvilente constatare che al contrario molti colleghi, anche di nome, abbiano agito invece senza scrupoli”.

L’architetto Lorenzo Degli Esposti rilancia inoltre la richiesta di un passo indietro di Stefano Boeri dalla presidenza della Fondazione Triennale, dopo che in passato oltre cento fra intellettuali e professionisti avevano chiesto la sua sospensione. La reazione, scrivono i firmatari del nuovo appello, dovrebbe arrivare in primo luogo dal Consiglio comunale di Milano “con l’occasione della revisione dell’attuale Piano di governo del territorio, nella consapevolezza che la scala di concezione e governo della città di Milano non può che essere metropolitana, cioè anche al di fuori del confine comunale, coinvolgendo così l’intera Città metropolitana, nonché la parte conurbata della provincia di Monza e Brianza, per circa quattro milioni di abitanti”. L’obiettivo del nuovo Pgt “deve essere primariamente l’individuazione dei modi di realizzazione” del secondo passante ferroviario, “infrastruttura imprescindibile per connettere la città consolidata con le periferie e con tutti gli insediamenti della conurbazione”. Servono, inoltre, interventi sul costo della casa.

“Milano, nonostante il grande marketing urbano che almeno a far data dall’Expo 2015 l’ha magnificata – scrivono – è diventata una città nei fatti sempre meno inclusiva. Il tema della casa è urgente e una città come Milano non può più rimandare la realizzazione di case popolari per le fasce meno abbienti, anche per assicurare un adeguato mix sociale nei quartieri, incluso il centro cittadino: vere case popolari, e non semplicemente housing sociale, termine equivoco spesso strumentalizzato ad arte in tutti i nuovi interventi di cosiddetta rigenerazione urbana. Un ulteriore imprescindibile obiettivo politico ed urbanistico è il sostegno della realizzazione di abitazioni sul mercato libero – si legge nella lettera – in cui la rendita sia mantenuta dai proprietari stessi, senza che il profitto remuneri l’intero capitale”. Tra le richieste urgenti, anche quella di bloccare la vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan. “Abbiamo fiducia che un buon Pgt – concludono – possa essere la soluzione alle insidie del momento critico e segnale decisivo per tutti, per una città (estesa alla scala metropolitana) più giusta e inclusiva”.