ANNA GIORGI
Cronaca

L’architetto Alessandro Scandurra: “Ma quale corruzione. E non c’è nessun conflitto d’interesse”

Urbanistica, difesa e contrattacco. Per tutti gli indagati manca la dimostrazione dell’accordo corruttivo. L’immobiliarista Catella: i pm hanno preso un abbaglio su Porta Romana. La Procura: “I cittadini ci hanno mandato diverse mail per ringraziarci”

L’architetto Alessandro Scandurra, a sinistra nella foto

L’architetto Alessandro Scandurra, a sinistra nella foto

Milano, 25 luglio 2025  – La linea difensiva dei sei indagati nella maxi inchiesta sul presuntosistema urbanistico deviato che ha portato l’aggiunta Tiziano Siciliano a chiedere sei custodie cautelari, punta in sostanza a chiarire come l’ipotesi di corruzione (la più pesante) formulata a vario titolo dalla Procura, manchi della dimostrazione dell’accordo corruttivo al quale collegare il pagamento avvenuto “in chiaro“ di parcella da professionisti.

E non solo, per tutti e sei, stando sempre alle difese, i supposti “conflitti di interessi“ sarebbero inesistenti, o comunque molto dubbi, se si pensa a una commissione Paesaggio le cui decisioni non sono vincolanti su quelle finali di vita o di morte dei progetti urbanistici. E ancora, le difese parlano di “astensione dalla votazione” come “scelta etica“ per evitare i conflitti di interesse quando a essere votato doveva essere un progetto realizzato con la consulenza di un componente della Commissione paesaggio. E poi “equivoci”, “errori involontari” dettati da una “ambiguità normativa“ per non parlare, in alcuni casi, addirittura di “oscurità normativa“.

La versione dell’architetto Alessandro Scandurra, ex numero due della commissione Paesaggio, assistito dall’avvocato Giacomo Lunghini, è contenuta in una memoria depositata al gip Mattia Fiorentini nell’interrogatorio preventivo. In 23 pagine l’architetto definisce intanto la sua visione di architettura “non un atto neutro e tecnico, ma una pratica civile e culturale. Un’occasione per mettere la propria esperienza e sensibilità per un’idea alta di paesaggio”.

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Per dimostrare al giudice che Scandurra ha effettivamente lavorato sui progetti e non è stato partecipe di “nessun accordo corruttivo”, Lunghini ha depositato tutte le fatture legate ai lavori. E ancora sul conflitto di interesse dice: “ci sarebbe stato un errore da parte di qualcuno in Comune perché quella firmata dai commissari della Commissione paesaggio non era la dichiarazione corretta sulle situazioni di conflitti di interesse, ma non sono state fornite indicazioni altre su come individuare i casi di astensione”.

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Il sindaco di Milano, Beppe Sala, con l’imprenditore Manfredi Catella

Infine, in relazione al Villaggio Olimpico, Scandurra, diversamente da quanto contestato dai pm, non faceva parte del team di progettisti prescelti dallo sviluppatore Manfredi Catella per l’intervento in Porta Romana. “Possiamo considerare un abbaglio l’indicazione di un coinvolgimento di Scandurra in tale progetto”, così ha scritto anche il “re dei grattacieli“, ceo di Coima, nelle 18 pagine di memorie depositate al gip, in cui, in sostanza accusa la procura di avere considerato “illecite” condotte “perfettamente legittime” e parla di “incompatibilità fra fatti e accuse”. Catella contesta il riferimento allo “studentato” in un messaggio di Scandurra. “Nessun conflitto d’interessi”. L’architetto avrebbe parlato di via Messina e non del Villaggio Olimpico. “Un equivoco”. Proprio ieri mattina l’avvocata Paola Severino, che ha assunto la difesa di Coima, ha incontrato la aggiunta Siciliano e il pm Mauro Clerici. Un incontro “di cortesia”, circa trenta minuti.

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Intanto si attende la decisione del gip Fiorentini che dovrebbe avvenire entro la fine della prossima settimana, mentre ieri mattina un punto a favore della procura lo ha segnato la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato il corretto operato dei pm nel sequestro di tre grattacieli di 9, 10 e 13 piani con 77 appartamenti, realizzati dalla società Nexity, senza l’approvazione di un piano particolareggiato o di una lottizzazione convenzionata, come impone l’articolo 41 quinquies della legge urbanistica n. 1150/1942. La aggiunta Siciliano ha riferito ieri di avere ricevuto mail di ringraziamento dai cittadini milanesi per l’avvio delle indagini.