
Manfredi Catella e Alessnadro Scandurra
Milano – I tempi “sono più che sospetti”, secondo la Procura di Milano. Oggetto: il presunto tentativo di corruzione di Manfredi Catella, ceo di Coima, su Alessandro Scandurra, architetto e membro della Commissione per il paesaggio del Comune, incaricata di valutare i progetti immobiliari.
Tra le corrispondenze temporali che insospettiscono i pm, ci sono quelle che riguardano due lotti, messi a bando da Palazzo Marino: Via Cenisio 2- Via Messina 50 e largo De Benedetti - Via Messina 53. Il primo andato deserto, anche perchè il Comune rileva l’inedificabilità dell’area per vincolo cimiteriale (si trova a ridosso del cimitero Monumentale), il secondo aggiudicato da Coima per un valore di 30,5 milioni.

Bisogna fare un passo indietro. Si va al 24 febbraio 2022: Coima chiede a Scandurra un’ipotesi di parcella per occuparsi dello studio di fattibilità di uno studentato in via Messina 50. Valore 19.260 euro, per prestazione professionali rese tra il 14 dicembre e il 12 gennaio. Quell’area in quel momento, però, non era in vendita. Viene messa all’asta 5 mesi dopo, il 25 luglio. Sempre prima della pubblicazione del bando, il 14 aprile (due mesi e rotti dopo lo studio commissionato a Scandurra da Catella), l’ex assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi manda un messaggino al city manager Christian Malangone (anche lui tra gli indagati): “Ma noi con le nostre aree Cenisio come siamo messi? Perchè ho in adiacenza due progetti di Boeri e Scandurra. Potremmo pensare a un progetto d’aria complessivo..”. E lui: “Maran (Pierfrancesco, l’ex assessore ndr.) non ci voleva fare reiventing (rigenereazione urbana di siti inutilizzati, ndr.)?”. “Mi pare un pò sprecato, quelle valgono”, dice Tancredi.
Ancora, il 24 maggio (quando ancora nessun bando è stato pubblicato), l’ex assessore insiste: “Devo parlare a te e Beppe (il sindaco) di due cose potentissime”. La seconda è proprio “uno studio su Cenisio che ho chiesto a Boeri e Scandurra, anche per sviluppo nostra area”. Insomma, pare che uno studio sia stato chiesto a Scandurra da Catella, ma pure dal Comune. Intanto, il bando viene pubblicato e secondo i pm Palazzo Marino “invece di mettere semplicemente in vendita i beni si preoccupa di delineare la destinazione urbanistica”.
Nello specifico, su largo De Benedetti si autorizza “l’edificazione di servizi pubblici quali studentati”. Insomma, il bando, secondo i pm, sarebbe “da subito cucito sugli interessi di Catella”. Fatto sta che l’asta è un flop: una sola offerta, senza rilancio. Ad annunciare l’esito all’allora assessore è direttamente Christian Malangone, come si legge nelle chat depositate al Riesame. Tancredi domanda: “Caspita...sappiamo chi è?”. E lui: “ Catella”. “Lo immaginavo”. “Questa volta ce lo ha messo lui nel...”, scrive il city manager.
Palazzo Marino prende tempo per decidere se accettare l’offerta o lanciare una nuova asta per provare a ottenere di più. La giunta , dieci mesi dopo, a luglio 2023, accetta l’offerta di Coima, che al posto dell’anagrafe di largo De Benedetti intende costruire un mini grattacielo, a completare lo skyline di Porta Nuova (“feudo“ di Catella, annotano i pm) mentre in Via Messina 53, un nuovo studentato, per l’appunto.
Come ricorda la Procura nella memoria depositata: “Il rogito definitivo non è stato stipulatoverosimilmente per la sopravvenuta inchiesta” e “la conseguente impossibilità di costruire nuovi grattacieli demolendo fabbricati ex pubblici protetti dalle linee guida della stessa Commisione Paesaggio, che poi le calpestava”. Scandurra, membro della Commissione, è stato incaricato da Coima il 7 settembre 2022 anche per una due diligence sui due lotti. Compenso 15 mila euro. Più altri 15 in caso di riuscita dell’affare.