
Test Invalsi: un metodo per valutare la preparazione degli studenti italiani
Milano, 10 luglio 2025 – Meno giovani alzano bandiera bianca e lasciano la scuola prima del tempo: il dato positivo del Rapporto Invalsi 2025. Ma, tra le pieghe del rapporto, restano divari territoriali e di genere come pure fragilità da superare ed è soprattutto alle superiori che si nota una battuta d’arresto, anche in Lombardia.
Focalizzando l’attenzione sulla regione, in seconda elementare il punteggio degli studenti lombardi in Italiano (195.1) è in linea con quello nazionale (195.5): Umbria, Marche, Molise e Basilicata registrano un punteggio significativamente superiore, mentre in Liguria il punteggio medio è di gran lunga inferiore (182.7). In Matematica, il punteggio è di 194.2 in Lombardia (la media italiana è 193); spiccano anche qui Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Basilicata mentre per la Liguria e la Sicilia il punteggio medio è significativamente inferiore, così come per la macro-area del Sud e delle Isole. Al termine delle elementari, in Italiano il punteggio degli alunni lombardi è di 197.6 (la media italiana del 195.5); in Matematica si chiude con 193.3 contro 191.4. In Inglese, al termine della scuola primaria, il 93% degli alunni lombardi raggiunge i traguardi previsti, dato ben al di sopra della media nazionale (era il 96% lo scorso anno); nell’ascolto centra l’obiettivo l’89% (un punto percentuale in meno del 2024).
Alle medie si nota la frenata: restando in regione, gli studenti che raggiungono i traguardi previsti in Italiano sono il 63%, dieci punti percentuali in meno rispetto al 2019, anche se “il risultato medio si colloca saldamente al livello 3, ossia nella fascia di adeguatezza”, si legge nel rapporto. In Matematica, nello stesso periodo, si è passati dal 71% al 64%. In inglese, invece, il miglioramento è netto nella lettura - l’88% raggiunge i traguardi previsti (contro l’84% del 2019) - come nell’ascolto, con un miglioramento costante (dal 68% degli alunni si passa all’80% di quest’anno).
Guardando le scuole superiori, nei licei classici, scientifici e linguistici l’esito medio nazionale è nettamente superiore rispetto al dato complessivo e in Lombardia l’esito medio raggiunge “il livello 4, che corrisponde a un conseguimento sicuro dei traguardi delle Indicazioni nazionali”. Negli altri indirizzi liceali in Lombardia si raggiunge un livello “soglia“, nei tecnici il risultato medio si attesta sulla soglia dell’adeguatezza mentre nei professionali l’esito medio si attesta tra livello 2 e livello 3. Analizzando anche in questo caso l’evoluzione nel tempo, in Italiano raggiunge i traguardi previsti il 71% degli studenti - contro l’81% del 2019. E anche in Matematica la forbice è del 10%: 66% quest’anno contro 77% nel 2018.
Sotto la lente anche le competenze digitali: nell’area “Alfabetizzazione su informazioni e dati” la Lombardia si colloca al livello avanzato, come per “Comunicazione e collaborazione”; mentre in “Creazione di contenuti digitali“ il risultato medio è a cavallo tra il livello intermedio e il livello avanzato come per l’area “Sicurezza“.
Infine, al termine della quinta superiore, raggiunge i traguardi previsti in Italiano il 62% degli studenti, contro il 78% del 2019, stessa situazione in Italiano (62% contro il 76% del 2019). Alla vigilia della maturità, anche in inglese i risultati sono in calo del 4% rispetto al passato: gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti dal 64% dei diplomandi nel reading e dal 51% nella listening.
Ad aprire uno spiraglio è però l’analisi degli studenti e delle studentesse a rischio di dispersione scolastica implicita: al termine del primo ciclo d’istruzione, in Lombardia si attesta al 7.6%, ben al di sotto della media nazionale del 12%; al termine della scuola media è al 3.7% contro la media nazionale dell’8.7%. Brillano anche gli studenti e le studentesse accademicamente eccellenti al termine del primo ciclo d’istruzione: sono il 23.5% nelle scuole lombarde contro la media nazionale del 18.5%; chiude in bellezza le superiori il 19.1% degli studenti lombardi contro la media italiana del 12,3%. Quest’anno le prove Invalsi hanno coinvolto circa 11.500 scuole per un totale di circa 960mila alunni della scuola primaria, circa 550mila allievi delle medie e più di un milione di studenti delle superiori.