
Si presentano come un "gruppo eterogeneo di adulti della provincia di Sondrio" e sono, tra gli altri, "genitori, parenti di...
Si presentano come un "gruppo eterogeneo di adulti della provincia di Sondrio" e sono, tra gli altri, "genitori, parenti di ragazzi frequentanti gli istituti di ogni ordine e grado, insegnanti, personale impegnato nella scuola a vario titolo". Sono questi gli estensori di una lettera – indirizzata al presidente della Provincia, alla Prefettura, all’Ufficio scolastico territoriale, ai sindaci del territorio e a tutti i dirigenti – nella quale viene espresso un "No" secco alla reintroduzione della didattica a distanza nel periodo olimpico. "Siamo venuti a conoscenza, con apprensione – spiegano i 200 firmatari –, del comunicato stampa dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia del 13/05/2025 in merito alla possibilità di utilizzo della didattica a distanza. Non riteniamo che il ricorso alla Dad sia la soluzione ottimale per sopperire alle difficoltà negli spostamenti previsti durante lo svolgimento dei giochi olimpici". Rimandando all’audizione tenutasi in Commissione Sanità del Senato del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi dedicata all’impatto negativo della didattica digitale integrata su processi di apprendimento e benessere psicologico degli studenti, i firmatari chiedono "che non venga utilizzata la Dad nel periodo 6-22 febbraio 2026, in quanto la gestione del traffico non rientra tra le circostanze straordinarie che rendono applicabile questo pseudo-sistema didattico. Frequentare la scuola non è solo apprendimento, ma consente ai nostri ragazzi, già “sparsi” sul territorio, di incontrarsi, socializzare. Per noi questo è molto più importante della visibilità e del ritorno economico che questi giochi porteranno. I benefici che otterranno pochi non devono essere realizzati a discapito dei ragazzi". E il Pd cittadino con Pierluigi Morelli (foto) ha presentato un’interrogazione.