
Vera Rebasti, 24 anni
MILANO - “Siamo tra i primi laureati d’Europa in questo percorso: sono fiera dell’impresa che io e i miei compagni siamo riusciti a portare a termine. Vera Rebasti, 24 anni, si è laureata in Medicina e in Ingegneria biomedica.
Perché ha scelto Medtec?
“Ho sempre voluto fare il medico, fin da piccola. Ma al liceo scientifico Bottoni di Milano ho capito che mi piacevano anche le materie come Matematica e Fisica. Avevo un po’ il dubbio tra Ingegneria e Medicina: quando è uscito questo corso ho deciso di crederci e di affrontare insieme entrambe”.
L’aspetto più arduo?
“Ero un po’ spaventata dalla mole di lavoro, ma condividere questo percorso con i miei compagni mi ha aiutato ad alleggerirlo e a renderlo tra le esperienze più belle della mia vita: abbiamo creato legami che dureranno nel tempo”.
Come avete gestito questi sei anni a cavallo tra due atenei?
“Nei primi tre anni le lezioni del primo semestre si sono svolte al Politecnico e il secondo semestre in Humanitas. Dal quarto anno abbiamo svolto qui anche i corsi di Ingegneria. Il tutto in lingua inglese”.

Cos’ha apprezzato di più?
“Poter vivere entrambi i campus, molto diversi tra loro e internazionali: ho avuto l’opportunità di conoscere ragazzi da tutto il mondo, abbiamo condiviso le nostre culture”.
Cosa farà adesso?
“Ho intenzione di provare il test per entrare in specialità a luglio, in Chirurgia generale. Però non voglio abbandonare la parte più ingegneristica. Vorrei continuare a fare ricerca e, in un successivo momento, penso a un dottorato”.
C’è ancora un gap di genere nelle facoltà Stem.
“Sì, ma in Medtec siamo circa al 50%, è un corso bilanciato”.
Un consiglio alle studentesse che stanno per scegliere?
“Non fatevi fermare da ostacoli che non ci sono. Siamo libere di fare le nostre scelte e di credere nei nostri sogni”.