
Il parco Sempione di Milano è l'area verde più grande presente in centro
Milano, 5 giugno 2025 – Solo il 37 per cento delle superfici residenziali a Milano ha accesso a un’area verde, o a un parco, a una distanza media di 5 minuti a piedi. Il dato emerge da una ricerca svolta dalla rivista specializzata di pianificazione territoriale e ambiente “Land”. A denunciarlo è l’associazione dei consumatori Codacons Lombardia, che chiama in causa l’Amministrazione comunale. “L’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, indica come parametro l’accessibilità di aree verdi, all’interno degli spazi urbani, entro una distanza massima di 300 metri, che è appunto la distanza percorribile a piedi in 5 minuti. Il fatto che questo parametro, in una delle città più inquinate d’Europa, e cioè Milano, sia garantito solo al 37% dei residenti, ci pare particolarmente grave".

Chi sono i relatori dello studio
La ricerca che fotografa la (poca) disponibilità di verde a Milano è stata fatta dalla rivista internazionale “Land”, dedicata a tematiche relative alla scienza dei sistemi territoriali, al paesaggio, al suolo e all’acqua, agli studi urbani, dal gruppo di ricerca di Forestami, a firma di Maria Chiara Pastore e Claudia Ida Maria Parenti, del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano, e Corinna Patetta, del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.
L’area metropolitana
Lo studio ha preso in esame non solo il perimetro urbano del Comune di Milano ma l’intera area metropolitana, la cosiddetta Grande Milano, realtà composta da 133 Comuni, con oltre 3,2 milioni di abitanti e una superficie di 1.575 chilometri quadrati. Una delle aree urbane più densamente popolate d’Italia e d’Europa. Con i ben noti problemi di inquinamento che la assillano.
L’allarme di Legambiente
Secondo il rapporto Mal’Aria di Legambiente, infatti, a Milano nei primi quattro mesi di 2025 si sono già superati i 27 giorni di sforamento dei limiti consentiti per legge di polveri sottili (Pm10). Sempre secondo il rapporto di Legambiente, nel 2024 Milano ha registrato frequenti superamenti del limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10, con picchi significativi in alcune stazioni di monitoraggio. Oltre al Pm10, anche il biossido di azoto rappresenta una criticità e un problema grave.

Ma quali sono i rischi per la salute dall’esposizione continua e costante a smog e aria inquinata? È sempre Legambiente a sottolineare l’esposizione prolungata a livelli elevati di Pm10 e biossido di azoto ha effetti deleteri sulla salute pubblica. In Italia, sottolinea ancora l’associazione ambientalista, l’inquinamento atmosferico è responsabile di circa 50mila decessi prematuri all’anno. A Milano, l’alta concentrazione di inquinanti è stata associata a un aumento delle patologie respiratorie e cardiovascolari, nonché a effetti negativi sul sistema nervoso centrale.
Il bello della natura
"Quando si passa del tempo nella natura, di cui sono consigliati almeno 90 minuti a settimana, la pressione arteriosa diminuisce, così come i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e aumentano le difese immunitarie”, sottolineano i relatori del report della rivista “Land”. Gli spazi verdi apportano anche vantaggi dal punto di vista del risparmio energetico: “Si stima infatti che sia possibile ridurre del 15% i costi di raffreddamento grazie all’ombra degli alberi e che servirebbe una copertura arborea del 40% per contrastare efficacemente l’effetto riscaldante dell’asfalto nei quartieri urbani”.

Il consumo di suolo
Milano viene bocciata anche dall’Ispra – Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale – che ha recentemente denunciato come il consumo di suolo in città, ovvero la cementificazione, non conosca soste. Dai dati del periodo esaminato, compreso fra il 2015 e il 2023, e dalle immagini satellitari, nella capitale lombarda in questi anni sono stati consumati 71 ettari di suolo pari a più di 7 campi di calcio. Sempre secondo l’Ispra, il 60% del territorio comunale risulta edificato.
Il Codacons: “Fare di più”
Per il Codacons è dunque “necessario che il Comune di Milano intervenga con una pianificazione urbana mirata, promuovendo attività di piantagione e incremento degli spazi verdi, con l’obiettivo di rafforzare i servizi ecosistemici del territorio. Occorre agire tempestivamente per migliorare la qualità dell’aria e riconoscere il valore ecologico e sociale della natura urbana”, sottolinea il presidente di Codancos Lombardia Marco Maria Donzelli.