MILANO – “Ricordo che sono stato aggredito da tre persone mentre ero in piedi. Sono caduto e sono stato colpito con calci e pugni”. L’aggressione choc in autogrill nelle parole di chi l’ha subita, un cinquantatreenne francese di religione ebraica che ha presentato denuncia agli agenti della polizia stradale di Busto Arsizio. Un’aggressione antisemita, se è vero che l’uomo, che indossava una kippah, è stato apostrofato con frasi come “Assassini, tornate a casa vostra” e “Palestina libera”. La querela è stata subito girata agli specialisti della Digos, che nelle prossime ore invieranno in Procura una prima informativa.
L’uomo, che vive a Parigi, era venuto in Italia con la sua famiglia per far visita alla figlia maggiore, che vive all’ombra della Madonnina. Attorno alle 20.30 di domenica, il cinquantatreenne e il figlio di 6 anni sono entrati nell’area ristoro Villoresi Ovest, lungo l’autostrada Milano-Laghi, per andare in bagno. Entrambi indossavano il tradizionale copricapo circolare. Ed è stato proprio quell’indumento ad attirare le prime urla di “Free Palestine”, seguite da offese come “Assassini, qui non siamo a Gaza, siamo a Milano”.
A quel punto, l’uomo ha iniziato a filmare chi lo stava insultando, per poi dirigersi verso la toilette col bambino. All’uscita, ha messo a verbale il francese, una decina di persone gli avrebbe chiesto con insistenza di cancellare il video che aveva registrato. Quindi, è scattato il pestaggio “con calci e pugni”. Dopo alcuni minuti, è arrivata la polizia, a cui la vittima ha riferito tutto. A rendere pubblico l’episodio è stato il direttore della Brigata ebraica Davide Romano, che ha evidenziato che il raid “ci segnala per l’ennesima volta come l’antisemitismo sia in forte crescita nel nostro Paese”.
“Se basta avere una kippah in testa per farsi aggredire, credo sia qualcosa di veramente terribile”, il commento del sindaco Giuseppe Sala. Dal canto suo, il consigliere comunale di Azione ed esponente della comunità ebraica Daniele Nahum ha indossato la kippah durante il suo intervento in aula come segno di solidarietà nei confronti della famiglia aggredita. “ Se una famiglia non può girare liberamente nel Paese – la riflessione di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane –, la legittimazione all’odio e all’antisemitismo è ormai virale”.
Per il presidente del Senato Ignazio La Russa, l’episodio è “inaccettabile”. Il deputato di FdI Giovanni Donzelli ha parlato di un fatto “gravissimo e inquietate”, mentre Carlo Calenda di Azione di “razzismo da anni ‘30”. Una “vile aggressione antisemita”,ha attaccato la vicepresidente dem del Parlamento europeo Pina Picierno. Un episodio “osceno” per Ivan Scalfarotto di Italia viva. Anche la Lega ha condannato l’accaduto: “Mi preoccupano certi germi, pensavo che la bestia dell’antisemitismo fosse morta il secolo scorso”, ha affermato Matteo Salvini; a cui ha fatto eco Roberto Calderoli, secondo il quale la “deriva antisemita” sta prendendo “una china pericolosa”.