Le telecamere hanno ripreso Ceriano, che solo due anni fa aveva avuto il rinnovo della patente, evitare il pedaggio e invertire il senso di marcia una volta arrivato al casello di Arluno provenendo da Milano: un errore fatale oltre che una manovra irregolare, che lo ha condotto a imboccare l’autostrada in senso contrario. Nei sette chilometri che separano Arluno dal luogo dell’incidente, poco prima dell’uscita di Marcallo, non c’è evidentemente stato modo di allertare gli automobilisti del pericolo. Due auto hanno evitato l’impatto, mentre la Peugeot 3008 sulla quale viaggiavano tre delle vittime dell’incidente, Mario Paglino, 52 anni, Gianni Grossi, 55 anni, compagni nella vita e nel lavoro, e il 37enne Amodio Giurni si è scontrata frontalmente. Silvia Moramarco, 37 anni, moglie di Giurni e unica sopravvissuta nell’incidente di domenica mattina, è stata trasportata all’ospedale Niguarda di Milano e operata, ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

Cosa abbia portato l’82enne a commettere questo errore fatale è difficile da comprendere, ma la cognata dell’uomo, che viveva solo, ha raccontato che Ceriano da tempo diceva di non riuscire a dormire la notte. Come negli ultimi due giorni. Per questo avrebbe fatto ricorso a dei sonniferi. E non è escluso che la manovra in autostrada possa essere dovuta a un calo di lucidità e a un colpo di sonno. L’autopsia potrà chiarire se l’eventuale uso di farmaci può aver avuto un peso su quanto accaduto.