
Addio al test di ingresso, ci si prepara a superare i primi tre esami
Gli aspiranti medici che hanno scelto di svolgere il “semestre filtro“ nelle università milanesi (e che hanno completato la procedura di iscrizione) sono 5.063. La rivoluzione in corso per accedere alla facoltà di Medicina e Chirurgia sembra non avere frenato gli studenti e non li ha neppure spinti a guardare in massa a città meno onerose sul fronte degli affitti: la modalità mista e gli strumenti messi in campo dagli atenei anche per i fuorisede possono avere giocato la loro parte. Iscrizioni chiuse, la Statale di Milano conta 4.512 iscritti su Universitaly (3.077 a Medicina e chirurgia, 528 a Odontoiatria e protesi dentaria, 907 a Veterinaria), sul sito della Statale hanno completato l’iscrizione in 3.795 (2.566 a Medicina e chirurgia, 423 a Odontoiatria e protesi dentaria e 806 a Medicina Veterinaria). In Bicocca sono state registrate 1.472 domande su Universitaly (1.265 per Medicina e chirurgia e 207 per Odontoiatria e protesi dentaria) e 1.268 candidati hanno ultimato la preimmatricolazione sul portale d’ateneo (1.090 per Medicina e chirurgia e 178 per Odontoiatria e protesi dentaria). Tutti, dal primo settembre, cominceranno a frequentare: la selezione è rimandata al termine dei primi tre esami in base ai quali sarà stilata la graduatoria nazionale (si conoscerà il 12 gennaio). In Statale saranno 728 i posti disponibili tra Medicina, Veterinaria e Odontoiatria, in Bicocca 178 per Medicina e 30 per Odontoiatria.
Intanto gli atenei si preparano ad accogliere la marea, mappando spazi e servizi: alla Statale per tutto il mese di settembre si svolgeranno lezioni in presenza nel campus di Città Studi (i posti saranno prenotabili via app) o in alternativa ci si può collegare tramite piattaforma Microsoft Teams; da ottobre - quando cominciano le lezioni delle altre facoltà - ci si sposterà a distanza con videolezioni sul portale Ariel. In Bicocca, invece, le lezioni si svolgeranno da settembre a novembre in presenza, nel campus di Milano (il 70% delle lezioni sarà erogato in aula), in alternativa però ci si potrà sempre collegare alla diretta streaming. Tutti potranno accedere alle aule grazie alla suddivisione in tre gruppi e all’utilizzo degli spazi dell’edificio U7 Civitas.
"I dati ci restituiscono una fotografia che ci riempie di orgoglio perché indica che la preparazione che offriamo è ritenuta di alto livello, anche se non possiamo nascondere che la sfida organizzativa per prevedere almeno in parte la presenza è stata grande – commenta la rettrice della Statale, Marina Brambilla –. Abbiamo però pensato fosse importante che questi ragazzi vivessero appieno l’esperienza universitaria, a prescindere poi dall’esito finale dell’esame". "Abbiamo lavorato con impegno per accompagnare gli studenti in un percorso strutturato e solido verso l’accesso ai corsi di laurea di area medica – spiega la rettrice di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni –. Le lezioni in presenza, la didattica online e l’attività di tutoraggio rappresentano strumenti fondamentali per garantire a tutti accoglienza e preparazione efficaci. Nessuno studente sarà lasciato indietro: attraverso test di autovalutazione e lezioni mirate, potremo intercettare eventuali difficoltà e intervenire tempestivamente, offrendo un supporto concreto alla preparazione. È una sfida, ma anche un investimento nella qualità e nell’equità della formazione".
Agli aspiranti medici e pionieri del semestre filtro è indirizzata la lettera aperta del ministro Anna Maria Bernini: "Care ragazze, cari ragazzi, studiare Medicina non è solo una scelta di carriera. È una scelta di responsabilità, di empatia, di coraggio. È una dichiarazione d’amore verso la vita, in tutte le sue fragilità. In 54.313 avete scelto di iscrivervi al semestre aperto in Medicina e chirurgia, in 4.473 avete optato per Odontoiatria e protesi dentaria e in 6.039 avete preferito Medicina veterinaria. È a tutti voi che do il benvenuto più caloroso nell’università italiana". E, ancora: "Quest’anno voi non cominciate solo un percorso personale. Siete parte di un cambiamento importante, legato alla abolizione del test d’ingresso. Non è un dettaglio tecnico. È un cambio di paradigma". "È vero: sarete in tanti – conclude il ministro –. Ma in un Paese che ha ancora uno dei tassi di laureati più bassi d’Europa, questo non è un problema. È un segnale di coraggio".