ETTORE SALADINI
Cronaca

Era il Vigentino, è SouPra: “Trasformazione radicale. Ma siamo mal collegati e i negozi chiudono”

Da periferia a laboratorio di cambiamento e scommesse urbanistiche. Viaggio nell’area intorno a Fondazione Prada e al Villaggio olimpico

Piazza Olivetti, alle spalle della Fondazione Prada. A sinistra, il murale tra via Brembo e via Benaco (Salmoirago)

Piazza Olivetti, alle spalle della Fondazione Prada. A sinistra, il murale tra via Brembo e via Benaco (Salmoirago)

Milano – Se c’è una caratteristica che distingue Milano dal resto d’Italia è il dinamismo. La città cambia rapidamente, si respira entusiasmo per il futuro e, prima o poi, arriva il turno di ogni quartiere. Ora sembra il momento di Vigentino. Nel 2015, l’arrivo di Fondazione Prada con le sue rassegne d’arte contemporanea, moda e architettura, ha segnato uno spartiacque per tutta la zona a sud. Oggi, quel cambiamento trova nuova linfa con il Villaggio Olimpico per Milano-Cortina 2026. Insomma, c’è un senso di attesa, di eccitazione per ciò che verrà. Anche se i problemi non mancano.

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I più evidenti sono l’assenza della metropolitana e la dipendenza dal tram 24, che percorre la lunghissima via Ripamonti con tempi biblici a ogni minimo intoppo. “Vivo qui da anni, ma ho rilevato la cartoleria solo nel 2023, proprio spinto da questo clima di fiducia e di rilancio per il futuro”, racconta Alessandro Mammoletto, titolare de Il Quadrifoglio.

“Il Villaggio Olimpico, unito al progetto Symbiosis di Covivio – che sta creando interi distretti per il terziario avanzato, dal palazzo Fastweb al quartier generale di Moncler – porterà grandi vantaggi. La cosa che mi piace di più, però, è che qui si incontrano persone diversissime: studenti dei dormitori Bocconi, vecchi residenti, cittadini di ogni nazionalità. E tutto è incorniciato da aree verdi che, a sud di Ripamonti, frenano la cementificazione selvaggia”.

Il Vigentino, infatti, è cambiato profondamente negli ultimi anni: “La zona si è trasformata, nel bene e nel male. In meglio, perché si è rivalutata, è diventata più vivibile e gradevole. In peggio, perché – come un po’ ovunque in Italia – i piccoli negozi stanno sparendo, lasciando spazio alle grandi catene. Resta comunque una bella e promettente periferia e, ora, con il Villaggio Olimpico, dovrebbero arrivare altri vantaggi. Ma non tutti riusciranno a stare al passo con i tempi”, racconta Roberto Marnati, titolare dell’officina M.F. Motors in via Ripamonti.

A cambiare è stata anche la vita da marciapiede: “Anni fa era molto più pericolosa. Basti pensare che la fontanella all’incrocio con via Noto venne chiusa perché usata da molti tossicodipendenti con le siringhe. Ora è tutto un altro mondo: c’è mordente, ed è una periferia estrema ma, al tempo stesso, molto vicina al centro”, dice Giuseppe Terrusa, titolare dei servizi di sicurezza e innovazione Tecnoferro. Poi aggiunge: “Con il lavoro che faccio ho il polso della situazione sicurezza nel quartiere. Posso dire comunque che è una zona che resta molto battuta dai ladri”.

A preoccupare i residenti, però, più che la sicurezza, sono i mezzi di trasporto. Soprattutto spostandosi verso sud su via Ripamonti, quando la distanza dal centro aumenta: “Io mi sento molto sicura nel quartiere, sono una ragazza e non ho mai vissuto situazioni di disagio nel tornare a casa la sera tardi. Se dovessi trovare un problema, parlerei dell’assenza della metro. Via Ripamonti è una via molto lunga, trafficata e a doppio senso di marcia. Il tram 24, che è l’unico mezzo per percorrerla, dipende interamente dalla circolazione, basta un piccolo problema, come una macchina parcheggiata male, e i tempi diventano lunghissimi. A volte, si fa prima a piedi”, racconta Beatrice Serone.

Per altri, invece, nonostante il fermento generale, non mancano le preoccupazioni per il futuro, come per Simone Algeri: “Io sono contento per l’arrivo delle novità, ma il quartiere potrebbe diventare un po’ più scomodo. Per esempio, su via Ripamonti ora i parcheggi sono bianchi. La nostra paura è che con l’affollamento per le Olimpiadi il Comune decida di inserire le strisce blu. A questo, si aggiunge l’aumento degli affitti e del prezzo delle case, che stanno già salendo e per molti potrebbero diventare proibitivi. Poi, certo, ci sarà più movimento e per chi ha attività commerciali potrebbe essere un buon incentivo. Sarà sicuramente un passo in avanti per avvicinare il quartiere al centro della vita cittadina”.