
Il sindaco Giuseppe Sala e l'architetto Stefano Boeri
Milano – Il primo messaggio in cui spunta la partita sullo stadio di San Siro, nella mole di chat fra il sindaco Giuseppe Sala e l’architetto Stefano Boeri, risale al 23 novembre 2018. «Con Steven Zhang (all’epoca presidente dell’Inter, ndr) qui a Shanghai abbiamo parlato di stadio – scrive Boeri a Sala –. Se ritieni ci vediamo e andiamo avanti su proposta stadio bifronte. Inter potrebbe prendersi lato trotto. Lui preoccupato giustamente da incertezza Milan». E Sala replica: «Lunedì vedo Scaroni e Antonello (all’epoca il primo era presidente del Milan e il secondo dirigente dell’Inter, ndr). Poi ci parliamo». Boeri manifesta così il suo interesse nella partita milionaria legata al Meazza, stadio che il Comune entro fine luglio vorrebbe vendere ai club.
Scambi che emergono nella mole di conversazioni recuperate dal telefono di Boeri e analizzate dalla Gdf, nell’ambito dell’inchiesta dei pm Petruzzella, Filippini e Clerici sulla gestione dell’urbanistica milanese, in cui sia Boeri sia Sala sono indagati per presunta induzione indebita (per Sala anche l’ipotesi di falso) senza richieste di misure.
Tra le decine di messaggi su questioni personali, oppure legate alla politica e alla cultura, ci sono anche quelli ritenuti di interesse investigativo, con Boeri che sollecita il sindaco su progetti e partite immobiliari, fissando appuntamenti faccia a faccia per parlarne. Propone contatti con società e costruttori.
Su San Siro, però, l’idea di «stadiobosco» avanzata da Boeri, inventore del Bosco Verticale, viene bocciata: «Perdere concorsi è del tutto normale – gli spiega nel settembre 2019 – ma ti segnalo che qui la cosa è diversa». Poi, però, torna a parlare. «Quando vuoi ci sentiamo su stadio», scrive, ad esempio, il primo marzo 2023. E Sala risponde: «Ok. Oggi vedo Cardinale». Boeri: «Io lo sento alle 16. Li sento». E sempre lui un mese prima: «So che vedi Scaroni e Furlani. Se ci sentiamo prima ti passo qualche riflessione». A gennaio di due anni fa un altro dei tanti messaggi del professionista: «Settimana prossima se vuoi ti porto proprietari area ex piste allenamento Snai interessati a realizzare stadio. Ciao». Sala: «Ok. Buona serata».
L’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi entra in scena il 7 febbraio 2022, in relazione a un progetto di Boeri sull’area della stazione Cadorna. «Siamo andati avanti su progetto – scrive Boeri a Sala – vorrei lo vedessi con Tancredi. Se sei d’accordo fisserei incontro (....) per mostrartelo in anteprima». Il primo cittadino risponde: «Vi ricevo volentieri ma ti premetto che il progetto che mi ha fatto vedere Giancarlo (...) politicamente non mi sento di portarlo avanti. Ho fatto tutta la campagna sul tema delle “rigenerazioni“ e non posso fare spuntare torri dove oggi non c’è nulla». E l’architetto replica: «Capisco. La mia idea è di fare al posto dei binari un grande parco 3 ettari e un quartiere per giovani». Emerge, dai vari scambi, una stretta relazione Boeri-Tancredi sulle partite urbanistiche. «Giancarlo ti farà vedere progetto per aree Snai che può diventare grande regalo alla città», scrive l’archistar al sindaco.
E poi, il 5 settembre 2022: «Se mercoledì hai tempo/voglia facciamo un rapido giro a aree ex Snai San Siro con Tancredi». Sala risponde: «Non riesco. Mi riferirà Giancarlo». Fra gli scambi c’è anche quel pressing di Boeri sul caso Pirellino, per far passare il progetto promosso da Coima. Il «warning» dell’archistar, la risposta di Sala e il voto incassato il giorno dopo. Tornando al 2021, in campagna elettorale, il sindaco manda a Boeri un lancio Ansa con una dichiarazione del suo sfidante, il candidato del centrodestra Luca Bernardo su una «Milano in mano a solo due costruttori e un architetto». «Ti fischiano le orecchie?», chiede Sala all’amico.