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Il caldo africano piomba sulla Lombardia: picchi dei livelli di ozono a Saronno, Cormano e Morbegno

Con la prima ondata di calore il valore dell’ozono s’impenna “grazie” all’effetto combinato di inquinamento e irraggiamento solare. Ecco cosa comporta per la salute e i consigli degli esperti, a cominciare dall’alimentazione

Il primo picco di grande caldo della stagione estiva è arrivato

Il primo picco di grande caldo della stagione estiva è arrivato

Milano, 12 giugno 2025 – Primo superamento nel 2025 delle concentrazioni dell'ozono in Lombardia. La vasta area anticiclonica perdurante sul territorio lombardo, con il forte irraggiamento solare di questi giorni e la prima ondata di caldo della stagione, ha favorito l'incremento dei dati, che hanno superato in modo diffuso nella rete di rilevamento della qualità dell'aria di Arpa Lombardia – l’Agenzia regionale per l’ambiente – la soglia di prima allerta (180 µg/m3 media oraria) e, localmente, anche quella di allarme (240 µg/m3 media oraria).  

In Darsena a Milano a cercare un po' di riparo dal caldo
In Darsena a Milano a cercare un po' di riparo dal caldo

In quali città ci sono stati i picchi 

Il valore massimo è stato raggiunto nella stazione di Saronno (in provincia di Varese) con 252 µg/m3, seguito dal dato rilevato a Cormano nell’hinterland nord di Milano con 250 µg/m3. La soglia di informazione (o allerta) è stata superata anche nella gran parte delle altre province; in provincia di Sondrio il valore più alto, rilevato a Morbegno, è invece risultato appena sotto la soglia di informazione, con 176 µg/m3. È probabile, sempre secondo Arpa Lombardia, che il peggioramento dei livelli di ozono continui ancora per qualche giorno fino al cambio delle condizioni atmosferiche, non previsto però, secondo le previsioni, prima della giornata di domenica. Con un’attenuazione quindi del grande caldo.    

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Le città lombarde sul podio     

Considerando i dati dell’Ispra – l’Istituto superiore per la protezione ambientale – che estendono l’analisi al resto d’Italia, negli ultimi tre anni (2022-2024), la quasi totalità (90%) dei capoluoghi di provincia italiani ha registrato più di 25 superamenti dell'obiettivo di lungo termine dei livelli accettabili di ozono. Il 55% dei capoluoghi ha registrato ben più di 50 giorni di superamento dell'Olt, con picchi massimi (oltre 70 superamenti) nelle città di Bergamo (90), Piacenza (78), Vercelli (75), Milano (74), Lecco (73), Lodi (71) e Modena (70).   

L'invito di medici ed esperti per mettersi al riparo dalle ondate di calore è sempre il solito: non esporsi al sole nelle ore più calde e bere molto
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Sondrio e Bergamo 

Solo le località romagnole (Ravenna e Rimini) e quelle alpine (Belluno e Sondrio) rispettano i limiti normativi vigenti (meno di 25 superamenti annui) – ricostruisce Legambiente –. Nell'ultimo triennio i superamenti della soglia di informazione sono stati cospicui: l'80% delle stazioni urbane ha registrato almeno un superamento nel 2022, il 68% nel 2023, il 38% nel 2024, con un andamento coerente con la meteorologia stagionale. Solo nel 2023 si è registrato un superamento della soglia di allarme (città di Bergamo).  

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Il legame ozono-inquinamento 

Le città più inquinate, specie quelle pedemontane, non pagano tanto gli effetti dell'inquinamento prodotto nel loro territorio, quanto le conseguenze dell'essere sottovento rispetto alle principali fonti emissive: sono le brezze estive a portare l'aria inquinata da ozono a ridosso dei primi rilievi prealpini e appenninici. Ma qual è il legame fra un aumentato livello di ozono nell’aria e il tasso d’inquinamento? “L’ozono si forma anche dagli inquinanti che risiedono nell'atmosfera quando questi sono esposti a un’intensa radiazione solare – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. Ci sono poi gas precursori come il metano, che in regioni come Lombardia, che può a tutti gli effetti essere considerata “maglia nera”, Piemonte e Veneto è particolarmente elevato a causa della presenza degli allevamenti intensivi”.  

Rischi per la salute 

Cosa comporta per la salute essere sottoposti a livelli elevati di ozono, soprattutto per soggetti fragili o con patologie cardiovascolari o polmonari? L’ozono acuisce e può compromettere la funzione respiratoria e quella cardiovascolare, oltre che provocare irritazioni alla gola e agli occhi. Un dato relativo al 2020 ha calcolato in 24mila le morti premature annue causate dall’ozono nei 27 Paesi dell’Unione europea. 

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Il ruolo del selenio 

Secondo i medici, per mettersi il più possibile al riparo dalle conseguenze di un’eccessiva esposizione all’ozono bisogna seguire gli stessi consigli relativi ai picchi di calore: evitare di uscire nelle ore più calde della giornata, evitando anche (contrariamente a quel che si potrebbe pensare) le aree verdi, ventilare gli ambienti domestici nelle ore più fresche e prediligere un’alimentazione ricca di vitamine e sali minerali come ad esempio il selenio.