REDAZIONE SALUTE

West Nile, due nuovi casi a Milano e Pavia. I consigli del medico: “Ecco come difendersi”, e attenzione all’acqua nei vasi

Il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco e docente alla Statale Spinello Antinori: “I repellenti sono utili ma vanno utilizzati con accortezza”. Come comportarsi in città o in spiaggia, soprattutto nelle ore che precedono il tramonto

Spinello Antinori è ordinario di Malattie infettive alla Statale

Spinello Antinori è ordinario di Malattie infettive alla Statale

Milano, 30 luglio 2025 – Due nuovi casi di contagio da zanzare che trasmettono il virus West Nile in Lombardia. A essere colpite, a Milano e Pavia, due donne di 38 e 66 anni. La trasmissione, è stato appurato, è avvenuta attraverso zanzare autoctone. Torna così l’allarme, e la paura di conseguenza, delle zanzare nelle nostre città, nonostante il grande caldo abbia dato una tregua e siano tornate le piogge. L’acqua tuttavia che ristagna, col ritorno di temperature più estive, può fare da detonatore alla riproduzione in larga scala dell’insetto. Non servono infatti paludi lontane o foreste tropicali: per far nascere una zanzara può bastare un tappo di bottiglia con dell’acqua stagnante. 

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E con l’estate in pieno svolgimento, la presenza delle zanzare è in aumento in tutta Italia, dalle città alle località turistiche. Ne esistono oltre 3.500 specie nel mondo ma solo le femmine pungono per nutrire le proprie uova. Gli esperti di SC Johnson – tra i leader mondiali negli insetticidi, inclusi gli insetto repellenti come Autan – condividono alcuni consigli semplici ed efficaci per aiutare ad evitare le punture di zanzare e ridurre il rischio di trasmissione di malattie come malaria, dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale.  

A sinistra, il virus West Nile al microscopio. A destra, una zanzara di tipo Culex pipiens, la più comune in Europa
A sinistra, il virus West Nile al microscopio. A destra, una zanzara di tipo Culex pipiens, la più comune in Europa

Antinori: “Ci sono focolai autoctoni”   

Per contestualizzare il fenomeno nel panorama attuale del nostro Paese, l'azienda ha chiesto un parere all'infettivologo Spinello Antinori, professore ordinario di Malattie Infettive presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell'Università degli Studi di Milano, Direttore del reparto di Malattie infettive 3 dell'ospedale Fatebenefratelli Sacco e direttore della scuola di specializzazione in Malattie infettive e tropicali dell'Università degli Studi di Milano. 

"Le zanzare non sono tutte uguali – precisa Antinori – e non si limitano a pungere. Alcune specie sono in grado di trasmettere virus che ormai non sono più confinati alle zone tropicali. Anche se i rischi sono più contenuti rispetto ad altre aree del mondo, negli ultimi anni, complici cambiamento climatico e globalizzazione, anche in Italia abbiamo avuto focolai autoctoni di malattie trasmesse dalle zanzare come dengue, chikungunya e il virus del Nilo occidentale da oltre quindici anni è considerato endemico nel nostro Paese".  

Da medici ed esperti nessun allarmismo, ma solo l'invito a prestare una maggiore attenzione nel difendersi dalle zanzare
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Attenzione a vasi e grondaie 

Innanzitutto è importante fare il "check-up” dell'acqua stagnante, controllando regolarmente balconi, sottovasi, bidoni e grondaie e svuotarli periodicamente, soprattutto prima di partire per le vacanze. Inoltre, sopratutto all'alba e al tramonto, è utile usare un repellente a base di Deet –la Dietiltoluamide è una sostanza presente nella maggior parte dei repellenti antizanzara ed è uno degli insettorepellenti più efficaci – o icaridina. Vanno sempre seguite le indicazioni sulla confezione e ricordare di non spruzzare o strofinare mai il prodotto sotto i vestiti né su tagli, ferite o pelle irritata. Per utilizzare il repellente sul viso, va applicato prima sulle mani e poi distribuito su viso e collo.  

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Come utilizzare gli spray 

Se un repellente personale entra in contatto con gli occhi, vanno sciacquati con acqua. Il repellente va applicato dopo la protezione solare. Anche i bambini vanno protetti, ma non bisogna lasciare che si applichino il repellente da soli.

Non bisogna esagerare con la quantità (una dose abbondante non è garanzia di una protezione migliore o più duratura) e non va mai applicato su mani, occhi o bocca. Quando si va in spiagga o in campeggio, va utilizzato anche un repellente spaziale, come diffusori elettrici e dispositivi da giardino, che possono aiutare a ridurre la presenza di zanzare in un'intera area. 

Come vestirsi 

Infine, particolare attenzione va prestata all'abbigliamento: vanno prediletti i colori chiari (le zanzare sono attirate dai colori scuri) e i vestiti coprenti (maniche e pantaloni lunghi). Attenzione ai tessuti sintetici: ci sono repellenti che non vanno usati con alcuni tessuti come rayon, spandex e acetato.

Le rassicurazioni

Sulla diffusione del virus in regione si è espresso anche il direttore generale Welfare Mario Melazzini. “Si tratta di una malattia praticamente endemica che, ormai dal decennio scorso, si manifesta anche in Lombardia – ha chiarito il dirigente – Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli. Regione Lombardia ha attivato, come di consueto accade ogni anno, tutti i protocolli previsti per il monitoraggio e la sorveglianza non solo dei casi che si sviluppano nell’uomo ma anche della diffusione del virus tramite le zanzare e negli animali. Al momento non esiste alcuna criticità”. 

In Lombardia la sorveglianza e il contenimento del virus West Nile si basano su un sistema integrato ed efficiente, coordinato tra Regione, Ats locali, Comuni e Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. 

Vengono utilizzate trappole attrattive ad anidride carbonica, senza luce, ottimali per la cattura dei vettori. Le trappole in Lombardia sono circa 100, disposte su aree ad alto rischio (territori di pianura e collina nel periodo estivo maggio-ottobre).

È attiva una sorveglianza anche presso i tre aeroporti lombardi (Malpensa, Linate e Orio al Serio) attraverso la presenza di trappole finalizzate alla raccolta di uova, con l’obiettivo di identificare eventuali nuove specie di zanzare che potrebbero entrare sul territorio regionale a seguito della movimentazione di persone o merci.