
Matteo Salvini e Attilio Fontana
Milano – Il divieto di circolazione per i veicoli Euro 5 diesel è destinato ad essere rinviato. L’entrata in vigore è prevista per il primo ottobre del 2025, tra meno di quattro mesi, ma il Governo e la Regione Lombardia lavorano per un posticipo. Ieri Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nonché segretario federale della Lega, ha fatto sapere che si sta preparando un emendamento in questo senso. Non è la prima volta che Salvini manifesta la volontà di rivedere il divieto, ieri ha però esplicitato lo strumento al quale intende ricorrere: un emendamento.
E sempre ieri il Consiglio regionale lombardo ha approvato la mozione presentata da Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega al Pirellone, che chiede, di nuovo, di mettere in freezer tale divieto e ripensare completamente le politiche ambientali. Vale la pena sottolineare che lo stop agli Euro 5 diesel è stato inserito già nel 2017 dalle Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna nel protocollo delle Regioni del bacino padano su sollecito dell’Unione Europea, che ha aperto procedure di infrazione e sanzionato l’Italia per i livelli di inquinamento della Pianura Padana e lo scarso attivismo nel contrastarli, secondo la Commissione.
Da qui la polemica: la mozione è stata approvata coi voti della maggioranza di centrodestra. Prima Salvini, però. “Sto lavorando personalmente ad un emendamento da inserire nel Decreto Infrastrutture che è in arrivo al Parlamento per evitare questo blocco che sarebbe, nella Pianura Padana, causa di enormi problemi famigliari, lavorativi e commerciali” fa sapere il ministro.
“La Lombardia decide di non piegarsi alle follie sull’ambiente imposte da Bruxelles e chiede al Governo di annullare il blocco degli Euro 5 diesel in pianura Padana, che colpisce lavoratori, pensionati e studenti – dichiara Corbetta dopo l’approvazione della mozione –. Bisogna sospendere e rinviare le limitazioni agli Euro 5 diesel e trovate soluzioni alternative che tengano in considerazione le caratteristiche geografiche, economiche e sociali della Pianura Padana, che sarebbe l’unica area al mondo in cui è vietato girare con auto Euro 5 diesel, una cosa inaccettabile a maggior ragione se si considera che il divieto colpirebbe mezzi che sono stati prodotti fino al 2015, quindi vetture di pochi anni che dovranno essere sostituite a danno dei cittadini, un colpo che in Lombardia toccherebbe circa 1,5 milioni di proprietari. Per migliorare l’ambiente servono politiche serie e più investimenti strutturali da parte dello Stato e dell’Unione Europea”.
Sulla stessa linea Giorgio Maione, assessore regionale all’Ambiente e al Clima: “Non possiamo essere i soli in Europa con un blocco che coinvolgerebbe più di mezzo milione di veicoli. Bisogna riaprire la discussione con Bruxelles e Roma per più risorse e soluzioni condivise”.
Critico il Pd lombardo. “La Lombardia è tra le regioni europee più colpite dall’inquinamento da polveri sottili e biossido di azoto. Il traffico, soprattutto diesel, è tra le principali fonti, responsabile del 40-45% degli inquinanti. Mantenere lo status quo del trasporto non è economicamente sostenibile e danneggia salute pubblica e ambiente – rimarca Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd che in Aula ha presentato invano una mozione alternativa a quella della Lega –. Siamo la regione con i tassi più alti di malattie croniche respiratorie e cardiovascolari, con una perdita media di 1-2 due anni di vita rispetto ad aree europee con aria più pulita. E tutto questo ha un costo altissimo in termini sanitari, economici e sociali”.