
Il cantiere di Villa Opizzoni: un restyling da 7 milioni di euro
Le volte con gli stucchi riprendono vita, sotto i soffitti anni Settanta si nascondeva il Barocco. La seicentesca Villa Opizzoni torna piano piano agli antichi splendori, esattamente come sognato dalla giunta Cosciotti per l’ex Municipio, diventato presidio sociale dell’Asl e ora pronto per la sua quarta vita: Casa della Cultura, ma non qualsiasi, un vero e proprio tempio da 7 milioni, 5,5 dei quali in arrivo dal Pnrr, il resto messo direttamente dal Municipio.
Un gioiello che prende forma ogni giorno sempre di più, il cantiere ha superato il giro di boa, "è oltre metà, il grosso è fatto – dice Saimon Gaiotto, vicesindaco con delega ai lavori pubblici – in questo luogo si respira un’aria davvero straordinaria, a settembre porteremo i consiglieri comunali qui, alla scoperta della nuova opera, un’anteprima che, mi auguro, li lascerà senza parole". Va tutto secondo i piani, "l’intervento sarà concluso la prossima primavera, in modo che per la stagione estiva il teatro all’aperto sia disponibile", anticipa Gaiotto.
La Scuola di Musica avrà tanta luce, traslocherà fra queste mura recuperate dopo una lunga storia di degrado. "Gli interventi di mezzo secolo fa avevano snaturato la bellezza della dimora", ricorda il vicesindaco che segue il restyling sotto l’occhio vigile della Soprintendenza. Ci sarà anche una grande sala polifunzionale, lo spazio ideale per mostre e convegni. In arrivo anche un polo museale a vocazione archeologica. Si trasferiranno qui l’Università delle tre età e alcune associazioni, tra le quali la Pro loco. E in giardino si potranno organizzare matrimoni e cerimonie. Il palazzo che cadeva a pezzi diventerà il centro del no-profit di casa.
La Villa è una delle grandi opere in itinere in città, "un investimento importante sulla cultura", annunciato due anni e mezzo fa dai putti, i sette affreschi prelevati dall’edificio in mostra nel palazzo comunale. Un tempo adornavano il salone centrale. Il recupero nasce da una partnership fra un pool di tecnici municipali e una squadra di professionisti, che hanno pensato di accogliere nel polo anche le vestigia romane ritrovate per caso negli anni durante operazioni di scavo: una necropoli e la Signora di Pioltello, una matrona di 1800 anni fa. Tesori che saranno presto a disposizione degli appassionati. Il palazzo di proprietà del conte Francesco Opizzoni fu acquistato dalla città nel 1896, prima come propria sede, poi degli uffici dell’azienda sanitaria.
Barbara Calderola