
La maxi discarica nei pressi di un laghetto utilizzato per la pesca sportiva. Nascosti tra la vegetazione decine e decine di bidoni pieni di prodotti alimentari
Zibido San Giacomo (Milano) – Una nuova maxi discarica abusiva è stata scoperta nei giorni scorsi dalle Guardie ecologiche volontarie della Città metropolitana di Milano nei pressi di un laghetto utilizzato per la pesca sportiva. A pochi passi dalle rive, nascoste tra la vegetazione, sono stati rinvenuti decine e decine di bidoni pieni di prodotti alimentari: oltre cinquanta i contenitori segnalati, apparentemente abbandonati da un ristoratore della zona. Per raggiungere l’area bisogna conoscere bene le stradine secondarie che portano al laghetto, un dettaglio che fa pensare a un’azione deliberata e pianificata.
All’interno dei fusti sono state trovate confezioni di cibi e ingredienti utilizzati nella cucina tipica dei ristoranti cinesi e dei locali “all you can eat”: salsa agrodolce per zuppe, involtini, prodotti da friggere e altri alimenti confezionati. Secondo i primi accertamenti, si tratterebbe di merci scadute da tempo o non conformi agli standard sanitari, smaltite in maniera illegale invece di essere conferite tramite i canali previsti dalla normativa. Le Guardie ecologiche hanno subito segnalato il ritrovamento alle autorità competenti. Sono ora in corso verifiche per risalire ai responsabili dello scarico abusivo, un atto che oltre a costituire un grave danno ambientale rappresenta anche un potenziale rischio per la salute pubblica.
Il caso di Zibido San Giacomo è solo l’ultimo di una lunga serie: negli ultimi mesi, nel Sud Milano, si sono moltiplicati i ritrovamenti di discariche abusive nei campi, nei corsi d’acqua e nei boschetti della zona. Viene abbandonato di tutto - elettrodomestici, materiali edili, scarti industriali - da parte di coloro che le guardie definiscono “delinquenti ambientali”, cittadini e operatori economici che preferiscono disfarsi dei rifiuti illegalmente piuttosto che recarsi alle piattaforme ecologiche o seguire le corrette procedure di smaltimento. L’episodio riaccende i riflettori sull’emergenza ambientale che interessa le aree rurali e periferiche del territorio milanese, sempre più spesso trasformate in discariche a cielo aperto.