
Giorgio Armani con Leo Dell'Orco
Milano, 5 settembre 2025 – Le cose belle come quelle brutte, i talenti e le manie: tutto ci viene passato con il latte, tutto viene dai genitori. E questo vale per tutti quanti noi figli di qualcuno che ci ha aiutati a plasmarci. Non faceva eccezione Re Giorgio Armani, che da figlio e poi da zio che ha fatto le veci di padre con le sue nipoti ha preso tanto dai genitori e dato tanto alle sue “eredi”.
I genitori Ugo e Maria
I genitori, dunque. Partiamo da lì, dalle origini. Che sono umili ma dignitosissime. Giorgio Armani nasce l’11 luglio 1934 a Piacenza, anzi “a Piacenza sulle rive del Po”, come scrive lui stesso nella sua autobiografia “Per amore” (2022). Il padre Ugo è impiegato amministrativo presso il fascio locale, la madre Maria Raimondi è direttrice della colonia di Misano. Nei ricordo di Giorgio Armani sono loro, Ugo e Maria a influenzare le scelte future. A Martin Scorsese, per esempio, nel documentario “Made in Milano” del 1990, dice: “Ho tantissimi ricordi del passato, della mia infanzia, che sicuramente hanno influenzato le scelte nel mio lavoro. Ricordo l’eleganza di mia madre e mio padre, molto essenziale, forse era un’eleganza soprattutto interiore anche perché non avevano molti soldi. Mia madre faceva i vestiti per noi ragazzi ed erano oggetto di invidia da parte dei nostri amici di scuola. Sembravamo ricchi ma eravamo poverissimi”.
La figura della madre torna spesso. A Vogue, nel 2020, aveva raccontato: “Era una donna molto bella. Prima della guerra vestiva quasi sempre di grigio: abiti a girocollo, di lana molto leggera, e giacche da uomo, le giacche quadrettate degli anni 40. Aveva un aspetto molto sciolto. quasi noncurante. Esprimeva grande dignità, un sentimento che ha caratterizzato tutta la sua vita e che mi ha segnato. È stata lei a ispirarmi l’idea che etica ed estetica debbano essere l’una il riflesso dell’altra. Mio padre era un uomo taciturno, elegante con poco”.
I fratelli Sergio e Rossana e quel lutto prematuro

L’infanzia a Piacenza passa insieme ai fratelli minori Sergio e Rosanna. Il primo, il fratello da ammirare. Al Corriere solo l’anno scorso aveva detto: “Come potevo non essere geloso essendo piccolino, moro, con i capelli dritti, e avendo un fratello alto, biondo, bellissimo?”. La morte prematura di Sergio segna un momento drammatico ma fondamentale per Giorgio, che si prenderà cura delle nipoti Silvana e Roberta come un padre.
La seconda, la sorella con cui ha lavorato per anni fianco a fianco. A lei riconosce il ruolo di averlo spinto nel mondo della moda, avendo iniziato a fare la modella da ragazza. Ed è lei, sposando Carlo Camerana (morto nel 2003), lo mette in contatto con gli Agnelli: Camerana da parte paterna è nipote del fondatore della Fiat.
I tre amati nipoti
La famiglia e l’azienda. Per il re della moda non erano mondi incompatibili, anzi. Senza traumi né grosse incomprensioni, anche la seconda generazione Armani è tutta nell’impero della moda. Accanto a Rosanna Armani c’è il figlio, Andrea Camerana, nato nel 1970. Imprenditore e membro del Consiglio di amministrazione del gruppo Armani, è letteralmente cresciuto all’interno della maison, dove ha ricoperto prima il ruolo di direttore licenze, per poi approdare all’ufficio di presidenza accanto allo zio. Nel 2014 ha scelto di lasciare gli incarichi operativi, pur mantenendo il posto nel CdA, che conserva tuttora.
Il grande pubblico lo conosce soprattutto come marito della cantante Alexia (al secolo Alessia Aquilani), con cui è sposato dal 2005. L’incontro tra i due risale al 2002, durante una cena di presentazione per Sanremo, quando la cantante venne scelta per vestire Armani al Festival. Lei ha poi sempre coltivato un rapporto speciale con Giorgio Armani e alla sua morte gli ha dedicato queste parole: “Sei stato valore della bellezza che nasce dalla semplicità, della determinazione silenziosa, ci sarai in tutto quello che hai creato, ma soprattutto nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerti davvero”. Dal matrimonio tra Andrea e Alexia sono nate due figlie: Maria Vittoria, nel 2007, e Margherita, nel 2011. La famiglia vive piuttosto lontana dal clamore mediatico, rispecchiando l’atteggiamento discreto che ha sempre caratterizzato il Camerana, anche nel suo ruolo aziendale.
Poi ci sono le amate nipoti, figlie del fratello Sergio, Silvana (70 anni) e Roberta (55). La prima ha cominciato in azienda da centralinista grazie a Sergio Galeotti, il socio e compagno storico di Giorgio Armani: “Era molto simpatico e compagnone, al contrario dello zio che era timido e riservato — aveva raccontato —. Poi dopo la morte di mio padre ci siamo avvicinati ulteriormente. Un giorno lo zio mi chiese di mettergli giù dei colori, di fare una mia carta. Gli è piaciuta ed è diventata una collezione di costumi”. E così Silvana diventa il braccio destro di Giorgio Armani per le collezioni donna, lavorano poi gomito a gomito per quarant’anni.

Roberta è invece è la responsabile delle relazioni con il mondo dell’intrattenimento e dei VIP e rappresenta un pilastro insostituibile all’interno della Maison. Nonostante la notorietà della famiglia, Roberta ha cercato di mantenere una vita privata il più possibile riservata. Nel 1997 ha sposato Angelo Moratti, erede di una delle più importanti dinastie industriali italiane. Il matrimonio è durato fino al 2007. Successivamente, ha avuto una relazione con Vittorio Brumotti, noto inviato televisivo, e oggi è legata a Giuseppe Vicino, atleta olimpico nel canottaggio.

Gli amori
“Nella mia vita non c’è mai stato amore che non si sia trasformato in una grande intesa, in un’amicizia completa”, spiegava il re della moda (ma anche degli affetti). E così si spiega la vita privata, difesa da discrezione e attenzione alla privacy, dello stilista. Il primo grande amore fu Sergio Galeotti, architetto e artefice del marchio Armani accanto a Giorgio.
Socio e partner nella vita, fu il primo a intuire il potenziale del talento del giovane stilista e l’aveva convinto a mettersi in affari con lui, al 50 per cento. Scomparve all’improvviso ad appena 40 anni, nel 1985, e per Armani furono molti giorni di lutto e disperazione.
Gli ultimi anni, con il pudore di sempre, Giorgio aveva stretto un rapporto affettivo profondo con Leo Dell’Orco. Anche con lui il sodalizio è sentimentale e professionale. Vissuto comunque sempre con grande riservatezza. È il suo braccio destro in azienda. Classe 1952, nato a Bisceglie in Puglia, emigrato a Milano quando è ragazzo assieme agli altri quattro fratelli, viene “ufficialmente” presentato nel 2021 da King George in occasione di una sfilata. In realtà si conoscono da oltre quarant’anni. È lui stesso, Leo, a ricordarlo in un’intervista a Repubblica. “Ci siamo conosciuti quando avevo 24 anni (nel 1974, ndr), mi trovavo ai giardinetti di via Tiraboschi a Milano assieme a un amico che stava portando in giro il cane”.

La famiglia allargata
Come hanno scritto i dipendenti per ricordare il fondatore della maison, “in questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia”. E famiglia erano anche gli storici assistenti: Paul Lucchesi, lo seguiva ovunque, discreto e protettivo. E Anoushka Borghesi, capa della comunicazione, quasi una figlia, che Armani voleva con lui in azienda ma anche ovunque.