
Silvio Garattini, 96 anni
Milano – “Avete mai visto dei novantenni che in vita loro hanno fumato, bevuto e mangiato con sregolatezza, senza fare attività fisica? Non ce ne sono. Quello è il segreto della longevità. E adesso che è iniziata la stagione del grande caldo, con temperature anche anomale rispetto al periodo, avere uno stile di vita sano è fondamentale. Vale per gli anziani, ma anche per tutte le età”. Silvio Garattini, anni 96, oncologo e farmacologo di fama mondiale, fondatore dell’Istituto Mario Negri, è il primo a dare il buon esempio.
Professore, è un amante del caldo?
“Fortunatamente non lo soffro, ho più problemi con il freddo. Anche se le temperature estreme sono sempre un po’ fastidiose per tutti”.
Ma ci sono persone più ’sensibili’…
“Gli anziani e i fragili, certo. Ecco, loro dovrebbero stare attenti soprattutto nelle ore centrali perché c’è un pericolo di insolazione che può portare a problemi molto seri. E se si è in giro comunque, l’unica cosa da fare è rifugiarsi in un luogo con l’aria condizionata, i supermercati sono perfetti. E chi si sente sportivo, eviti di mettersi a camminare o correre in un parco. Sempre meglio una palestra climatizzata. O, perché no, camminare nelle corsie di un centro commerciale”.

Lo fa anche lei?
“Io continuo, ogni giorno, a lavorare. Sono sempre in Istituto, arrivo al mattino ed esco alla sera, quindi sono a posto, qui c’è l’aria fresca. Il Mario Negri è un po’ il mio centro commerciale. E prima di tornare a casa faccio sempre i miei 5 chilometri a piedi, quando il sole è meno forte, ma ancora c’è".
Quindi non bisogna avere “paura“ del sole?
“Anzi, esporsi al sole aiuta a sviluppare la vitamina D e così puoi evitare di prendere le apposite pastiglie. Ma attenzione, vale sempre la regola di farlo non nelle ore centrali della giornata. Il momento ideale è dopo le 17, comunque nel tardo pomeriggio. Oltretutto, siccome la temperatura elevata provoca vasodilatazione, chi assume farmaci che agiscono sulla pressione devono chiedere al proprio medico di ridurre le dosi. Perché con il troppo caldo c’è il pericolo che il farmaco diventi troppo attivo”.
Ma la rivoluzione della prevenzione passa anche dalla tavola?
“Assolutamente sì. Soprattutto con questo caldo la parola d’ordine dev’essere leggerezza. Dimentichiamoci burro, carni rosse e, ovviamente, l’alcol. Il menu deve privilegiare frutta e verdura da condire con olio di oliva, mentre per le proteine consiglio sempre di utilizzare semi, noci e frutta secca varia”.
Come per le uscite all’aria aperta, c’è un orario migliore per mangiare?
“Ricordiamoci sempre che non è importante quando si mangia, ma cosa si mangia. La dieta dev’essere varia e soprattutto occorre moderazione. Gli eccessi non hanno mai portato lontano. Questo è uno dei segreti della longevità”.
Al di là del corretto stile di vita anche nel piatto, lei ha parlato molto del sollievo dell’aria condizionata: ma chi non ce l’ha?
“In effetti non si può andare a dormire in un supermercato, ma un ventilatore può fare qualcosa per rendere più sopportabile la temperatura e cercare di dormire meglio. In ogni caso, gli anziani soprattutto non devono ricorrere ai sonniferi per riuscire comunque a prendere sonno. Molti non lo sanno e non se ne rendono conto, ma i sonniferi diminuiscono il tono muscolare e facilitano le cadute, aumentando il rischio di fratture. Per una persona di una certa età, magari che vive da sola, diventa un problema serio. Meglio dormire poco piuttosto che rischiare di finire all’ospedale col femore rotto. Ah, e chi non prende sonno dovrebbe pure evitare di andare al balcone a fumarsi una sigaretta aspettando che venga giorno. Quello del fumo è un vizio che andrebbe eliminato da qualsiasi abitudine”.

Ma oltre a buttar via il pacchetto di sigarette, mangiare sano e fare movimento nelle ore meno calde, potrebbe essere consigliabile, quando possibile, cambiare aria fuggendo dall’afa delle città?
“Certamente, le temperature di una località di montagna, anche non troppo alta, sono sempre più sopportabili. Stando sempre attenti, però, agli sbalzi del termometro”.
Vacanze in montagna anche per lei?
“No, io ad agosto vado in Sardegna. Con l’aria condizionata in casa”.

L’agosto 2024 a Milano è stato il più caldo di sempre con 30 notti tropicali, confermando una tendenza preoccupante che trasforma la città in un forno durante i mesi estivi. Qui il fenomeno delle isole di calore urbano colpisce con particolare intensità: le superfici di cemento e asfalto assorbono e trattengono il calore solare durante il giorno, rilasciandolo lentamente nelle ore notturne.
A Milano la copertura totale delle aree verdi è pari al 13,8% della superficie, una percentuale drammaticamente bassa se paragonata ad altre metropoli europee. La mancanza di vegetazione, unita alla densità edilizia, riduce l’evapotraspirazione naturale che raffredda l’aria, mentre i gas di scarico e i sistemi di climatizzazione contribuiscono ad alzare ulteriormente le temperature.
In questo scenario apocalittico, però, esistono ancora delle oasi dove trovare refrigerio: zone che, grazie alla presenza di verde, acqua o particolari caratteristiche urbanistiche, mantengono temperature più sopportabili. Ecco le cinque aree dove Milano respira ancora. La lista si basa sulle rilevazioni della temperature di superficie della Città metropolitana.