
Un primo piano del rapper Baby Gang
Milano, 12 settembre 2025 – Quel mitragliatore compare continuamente nel videoclip della canzone dal testo italo-francese “Mocro Mafia” di Baby Gang, che per l’occasione indossa la maglia della nazionale di calcio marocchina. Lo stesso fucile d’assalto viene impugnato a più riprese dall’artista pure nelle riprese di “Bentley”, dove Zaccaria Mouhib duetta con l’amico Mohamed Lamine Saida alias Simba La Rue. Era finto? Nient’affatto.
Ora le indagini dei carabinieri di Lecco hanno accertato che si trattava di un modello VZ58 marca C.Z. di fabbricazione cecoslovacca sequestrato il 4 gennaio 2024 al trentaquattrenne Simone Sacchi, che l’avrebbe custodito per conto terzi e consegnato alla stazione di Rozzano a coloro che l’avrebbero poi recapitato al popolarissimo rapper classe 2001 per mostrarlo a favor di telecamera tra i palazzoni dell’hinterland. Verissimo, con la matricola abrasa e perfettamente funzionante, è il responso degli accertamenti.
Gli investigatori hanno confrontato l’arma con le foto estrapolate dai filmati disponibili anche su Youtube, riscontrando “gli stessi graffi sulla parte in ferro che collega la canna dell’arma al castello, le stesse scalfitture della parte in legno sottostante alla canna (tra cui una fessura dalla forma sinuosa piuttosto evidente), lo stesso danneggiamento della brunitura sul calciolo pieghevole e sulle parti in metallo che collegano la canna al castello”.
A procurarlo ai due rapper sarebbero stati i fratelli macedoni Mevljiudin e Mevljian Hetem, 22 e 28 anni, entrambi finiti in manette nelle ultime ore per un presunto giro di droga e armi. L’indagine è scattata proprio dopo l’arresto di Sacchi, che durante l’interrogatorio ha rivelato al pm di aver ricevuto il mitra dal più grande degli Hetem; stando alla sua ricostruzione, la stessa persona gli avrebbe chiesto di custodire sia il fucile che una pistola Beretta, utilizzata “tempo prima in una sparatoria a Milano in corso Como”.
Fuoco d’estate
Già, la sparatoria che vide coinvolti proprio Baby Gang e Simba La Rue nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022: partì con una maxi rissa fuori da un locale di via de Tocqueville e si concluse con la gambizzazione di due senegalesi.
Come emerge dall’ordinanza del gip Gianluca Piantadosi, eseguita all’alba di ieri, Sacchi ha anche raccontato che durante il suo periodo di detenzione a Lecco “aveva visto sia Mevljan Hetem sia Ndiaga Faye (colui che avrebbe materialmente i colpi di arma da fuoco tre anni fa nel cuore della movida, ndr) utilizzare dei telefoni cellulari per comunicare con l’esterno, spesso con Baby Gang”. Dichiarazioni che hanno trovato conferma il 25 gennaio 2024, quando gli agenti della penitenziaria hanno sequestrato due telefoni nella cella numero 25, occupata proprio da Hetem e Faye.
Alle 3.50 di ieri, i militari si sono presentati in un albergo di via Vallazze a Milano per perquisire l’indagato Mouhib, sorvegliato speciale autorizzato dal Tribunale a trascorrere la notte in zona Loreto dopo la partecipazione al concerto-evento EM16 di Emis Killa alla Fiera di Rho.
Armi e contanti
I controlli nella stanza numero 101 hanno dato esito positivo: in un porta tovaglioli trovato nel mobile della cucina era nascosta una semiautomatica “priva di marca e con segni di abrasione”, all’interno della quale “si trovava un caricatore contenente nove cartucce calibro 380”. Non solo: i militari hanno trovato pure 4.900 euro in un borsello da uomo griffato Gucci e due pezzi di hashish per un peso complessivo di 4 grammi.
A quel punto sono scattate le manette in flagranza: Baby Gang, difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, è stato portato a San Vittore in attesa dell’udienza davanti al gip; a cui il pm Maura Ripamonti ha già inoltrato le richieste di convalida del provvedimento e di applicazione della misura cautelare del carcere, tenuto conto del rischio “di reiterazione del reato” e dell’elevata “pericolosità” di Mouhib.
Non è finita. A Calolziocorte, nell’abitazione del rapper, sono spuntate altre due pistole clandestine, entrambe rubate tempo fa: una scacciacani modificata con silenziatore e una Ruger calibro 9.21 con munizioni. Ora finite agli specialisti del Ris per gli esami balistici.
E Simba La Rue? È finito nei guai anche lui per il mitragliatore, da indagato a piede libero per i medesimi reati di cui dovrà rispondere l’amico nativo di Lecco. Del resto, non è la prima volta che i due si ritrovano in coppia sotto i riflettori della magistratura. Era già capitato proprio per la sparatoria di corso Como, per la quale nel marzo scorso sono arrivati i verdetti definitivi della Cassazione: 2 anni e 9 mesi a Mouhib, 4 anni e 6 mesi a Laida. Ora ci risiamo.