
I mezzi coinvolti nell'incidente e la maestra Domenica Russo morta nello schianto
Lomazzo (Como), 17 luglio 2025 – Per due mesi, la polizia stradale di Busto Arsizio ha lavorato sulla ricostruzione del tragico incidente in cui il 19 maggio era morta Domenica Russo, insegnante di 43 anni di Sesto Calende, che viaggiava su un pullman dopo aver portato i bambini della scuola di Cazzago Brabbia in gita scolastica, finito contro un camion mentre percorrevano l’autostrada nel tratto di Lomazzo. Arrivando a ipotizzare la causa: il conducente del pullman, Francesco Pagano, 60 anni di Somma Lombardo, al momento dell’impatto con il camion che lo precedeva, stava guardando il telefono cellulare.
Ora il Procuratore Capo di Como Massimo Astori e il sostituto Simone Pizzotti, hanno chiesto per l’uomo gli arresti domiciliari. Nei giorni scorsi, come prevede l’attuale procedura, ha sostenuto l’interrogatorio, assistito dagli avvocati Davide Conforti e Carola Balzarini, rendendo la sua versione, e ora il Gip di Como Maria Elisabetta De Benedetto sta valutando la richiesta di misura.

A formulare questa accusa, polizia e Procura sono arrivate dopo aver acquisito i filmati delle telecamere presenti lungo il tratto autostradale in cui è avvenuto lo scontro tra pullman e camion, oltre a quelli del casello. Inoltre è stato analizzato il traffico del telefono, compreso l’utilizzo dei dati. Escludendo, fin da subito, la possibilità che l’uomo fosse andato incontro a un malore, così come di un guasto meccanico, rimaneva la possibilità di una distrazione, che è stata confermata dagli accertamenti tecnici svolti in queste settimane di indagini. Il momento dell’incidente era stato perfettamente ripreso da una telecamera autostradale, che mostrava il pullman finire direttamente contro il camion, senza alcuna frenata, ma solo un impercettibile tentativo di sterzare quando ormai i due mezzi erano a contatto.
L’insegnante, che occupava il sedile anteriore accanto all’autista, era morta sul colpo, ma anche l-autista aveva riportato gravi ferite, così come tanti bimbi, tutti di età compresa tra i 7 e i 9 anni, erano rimasti feriti o fortemente traumatizzati.