Lomazzo (Como) – Le testimonianze di chi ha vissuto il momento dell’incidente saranno certamente importanti per ricostruire esattamente cosa ha determinato il tamponamento tra il pullman che stava accompagnando una scolaresca in gita e un tir e la morte di Domenica Russo, l’insegnante di 43 anni di Sesto Calende, vittima dell’urto avvenuto lunedì pomeriggio sulla Pedemontana. Ma più di ogni altra cosa, le risposte determinanti arriveranno dagli accertamenti tecnici e dai rilievi, come spesso accade in questi casi, dove la risposta scientifica ha la meglio su ogni suggestione che possa condizionare la memoria di chi vive eventi traumatici. Atti dovuti che partono dall’acquisizione delle immagini che hanno ripreso l’incidente, dalle misurazioni e dall’analisi di pullman e camion per ricostruire il punto di impatto e le posizioni di entrambi.

Ma anche il calcolo della velocità a cui procedevano, al di là di quando già si nota del video: un pullman che procede velocemente verso il camion, forse al doppio della velocità, stando a quanta strada copre in pochi attimi. Oltre all’autopsia sulla vittima, che servirà a integrare le informazioni sul momento dell’impatto, saranno disposti, come atto dovuto, anche tutti gli accertamenti sanitari e tossicologici, necessari anche quando non si hanno dubbi sul loro esito negativo.
Sono i punti di partenza di un’indagine che sarà portata avanti dalla Polizia Stradale di Busto Arsizio, che dovrà capire innanzi tutto un aspetto: cosa sia accaduto all’autista del bus, un sessantenne di Somma Lombardo, comune del Varesotto, provincia da cui proveniva la scolaresca. Un malore, una distrazione, un problema meccanico che gli ha fatto perdere il controllo su guida o freni. Nulla può essere escluso in questo momento, dove i rilievi svolti nell’immediatezza non hanno evidenziato nessuna particolare criticità. Il conducente del pullman, che risulta indagato dalla Procura di Como per omicidio stradale, è ancora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Varese.
Nel frattempo è del tutto rientrato l’allarme per i trenta bambini che viaggiavano sul pullman, prime e quarte della scuola primaria di Cazzago Brabbia, che stavano tornado a casa con il loro carico di divertimento dopo la visita a Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate. Visitati in posto dal 118, sono stati ulteriormente valutati in ospedale, prima di escludere qualunque conseguenza o problema. Ora si aprirà il capitolo dell’assistenza psicologica per evitare che questo trauma possa interferire con il loro futuro.