REDAZIONE VARESE

L’omicidio di Davide Gorla: attesa per l’interrogatorio di Emanuele Mirti. L’arma e la maglietta insanguinata sparite e i debiti per l’affitto: ecco cosa gli chiederà il Gip

Busto Arsizio, sabato 28 giugno l’interrogatorio di garanzia. Il cinquantenne nega ogni coinvolgimento, ma a inchiodarlo ci sono le immagini delle telecamere e diversi testimoni. I punti oscuri ancora da chiarire

La morte di Davide Gorla, mercoledì 25 giugno, ha colpito e addolorato Busto Arsizio

La morte di Davide Gorla, mercoledì 25 giugno, ha colpito e addolorato Busto Arsizio

Busto Arsizio (Varese), 27 giugno 2025 – Comparirà domani sabato 28 giugno davanti al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio Emanuele Mirti, il cinquantenne di Castellanza fermato per l'omicidio di Davide Gorla, commerciante 64enne di Busto Arsizio, assassinato a coltellate nel pomeriggio di mercoledì 25 giugno nel suo negozio di via Milano. Mirti ha visto questa mattina l'avvocato difensore Roberta Bono in carcere. "Il mio assistito è molto provato per l'accaduto. È provato sia fisicamente che psicologicamente dalla vicenda – commenta il legale – Valuteremo gli atti nelle prossime ore". 

BUSTO ARSIZIO LUOGO OMICIDIO DI DAVIDE GORLA NEL SUO NEGOZIO IN CENTRO BUSTO
BUSTO ARSIZIO LUOGO OMICIDIO DI DAVIDE GORLA NEL SUO NEGOZIO IN CENTRO BUSTO

Il movente dei debiti 

Mirti al momento del fermo ha sostenuto di non avere a che fare con l'omicidio di Gorla. Ieri è stato interrogato dal procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per l'accusa il movente è economico. Mirti era l'affittuario di Gorla e aveva un debito di diecimila euro di affitti in arretrato nei confronti del padrone di casa. A carico del cinquantenne ci sono le immagini delle telecamere, che lo immortalano mentre entra ed esce dal negozio Lineacontinua, nel centro di Busto, al momento dell'omicidio, oltre alle testimonianze di chi lo ha visto subito dopo la drammatica aggressione.  

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I punti che non tornano  

Anche Gorla, come Mirti, risiedeva nella vicina Castellanza dove si era trasferito alcuni fa da Rescaldina. L’interrogatorio di domani prenderà spunto anche da questo aspetto, apparentemente secondario se non irrilevante, per approfondire se il debito accumulato per via degli affitti sia l’unica “spiegazione” dell’omicidio. La Procura vuole infatti anche capire se fra i due non ci fossero delle questioni personali, vecchie “ruggini” sedimentate che avrebbero fatto da detonatore a una rabbia e a un rancore forse accumulati nel tempo. Mirti, come si è detto, nega ogni coinvolgimento. A inchiodarlo ci sono tuttavia le immagini delle telecamere di videosorveglianza di via Milano che lo immortalano mentre scappa a piedi. C’è inoltre un tatuaggio sulla gamba a ulteriore riprova, e le testimonianze di chi lo avrebbe visto allontanarsi.   

Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli. Davanti al negozio di Davide Gorla in via Milano sono stati lasciati decine di mazzi di fiori
Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli. Davanti al negozio di Davide Gorla in via Milano sono stati lasciati decine di mazzi di fiori

La fiaccolata 

La morte di Davide Gorla, 65 anni, ha provocato una forte commozione nella comunità bustocca. In particolare fra i commercianti del centro, che lo conoscevano bene e che di lui avevano profonda stima. Il giorno dopo, giovedì, hanno organizzato una fiaccolata in sua memoria alla quale ha partecipato il sindaco Emanuele Antonelli e diversi esponenti dell’Amministrazione comunale. “Il drammatico evento accaduto nel cuore della nostra città – hanno scritto i commercianti del Comitato del centro – ci ha lasciati profondamente addolorati e turbati”

La fiaccolata organizzata da commercianti e Amministrazione comunale in memoria della vittima
La fiaccolata organizzata da commercianti e Amministrazione comunale in memoria della vittima

“La perdita del collega e amico Davide Gorla, commerciante stimato e parte integrante della nostra comunità, ci colpisce nel profondo. Questo evento così grave ha lacerato la vita della nostra città. Una comunità viva, che si ritrova oggi ferita, ma ancora più consapevole del valore della vicinanza, della sicurezza e del rispetto reciproco”. Poi in silenzio davanti al negozio, che per Davide Gorla era la vita.

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