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Garlasco, la controsvolta degli attrezzi “trovati” nel canale di Tromello: li ha consegnati un uomo del posto

Il 14 maggio era stato svuotato il canale irriguo vicino alla casa della nonna delle sorelle Cappa e sembrava fossero emersi degli attrezzi. Pare invece che li avesse trovati anni prima un vicino, che li ha consegnati ai carabinieri il giorno stesso del dragaggio

Il canale di Tromello è stato svuotato per cercare l’arma del delitto

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Garlasco (Pavia) – In un’indagine in cui sembra accadere tutto e il contrario di tutto, cioè quella che vede indagato Andrea Sempio per il delitto di Chiara Poggi nel 2007, emerge una “novità” che smentisce, o quanto meno ridimensiona, quello che sembrava un fatto acquisito. Cioè, il ritrovamento nel canale Tromello di alcuni attrezzi da parte dei carabinieri. In particolare, un martello. Ebbene, sembra che le operazioni di dragaggio del 14 maggio non abbiano portato ad alcun ritrovamento le operazioni nel canale di Tromello. Quanto meno non in modo diretto, dal fondo del corso d’acqua.

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Gli attrezzi in realtà sarebbero stati consegnati ai carabinieri da un uomo del posto, che li aveva recuperati nella roggia anni fa, prima che venisse pulita. L'indiscrezione giornalistica, anticipata dalla trasmissione di Rai 2 “Ore 14 Sera”, è stata confermata all'ANSA da fonti vicine alle indagini. Sarebbe stato il passaparola tra i residenti del piccolo comune della Lomellina a condurre i carabinieri, durante l'ultimo dragaggio del canale, il 14 maggio scorso, fino all'abitazione dell'operaio egiziano, che abita proprio nel luogo delle ricerche e aveva conservato gli attrezzi. Al momento non ci sono comunque elementi che portino a ritenere che tra quegli oggetti ci sia l'arma del delitto.

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Ma perché i carabinieri erano andati proprio a Tromello, paesino a dieci minuti da Garlasco? Proprio qui, in via Fante d’Italia c’è la casa, ora disabitata, della nonna di Paola e Stefania Cappa, le due cugine di Chiara. E accanto alla casa scorre un canale irriguo. Nel letto del cavo Bozzoni che i carabinieri stavano cercando un attizzatoio, quello che secondo un testimone, che si è confidato con le “Iene“, sarebbe stato gettato da una ragazza nell’acqua, poco dopo l’omicidio.