
Alcune delle penne di pregio in vendita a Linea Continua; nel riquadro, Davide Gorla
Busto Arsizio, 25 giugno 2025 – Morte in centro a Busto Arsizio. Il commerciante ucciso oggi, mercoledì 25 giugno, all’interno di Linea Continua un negozio di articoli da regalo in via Milano, nel cuore del salotto buono del popoloso centro del Basso Varesotto, si chiamava Davide Gorla. Risiedeva a Castellanza, a una manciata di chilometri dal luogo di lavoro. Aveva 65 anni.
Ancora non si sa sia stato assassinato durante un tentativo di rapina finito male (forse per un cenno interpretato come un tentativo di fare resistenza?) oppure il movente sia un altro. Di certo si sa che l’autore dell’aggressione si è dileguato subito dopo aver sferrato il fendente rivelatosi mortale. La polizia – arrivata sul posto con tempestività – è sulle sue tracce, con posti di blocco allestiti in città e in tutto il Basso Varesotto.
Chi era
Davide Gorla era da qualche tempo dietro il bancone dell’esercizio aperto all’interno dell’ex Galleria Boragno. Si tratta di un negozio di articoli da regalo, piccoli oggetti e accessori disposti sugli scaffali con gusto, molto apprezzati dalla cittadinanza. Davide Gorla, in particolare, era appassionato di penne. E molte – di tutte le fogge e di tutti i modelli – erano le penne in vendita all’interno di Linea Continua, nome che richiama proprio il gesto dello scrivere.

Il negozio nel centro di Busto
Gorla appare sorridente nel sito internet del negozio, con in mano proprio una penna. E chissà se chi quest’oggi, nel tardo pomeriggio, è entrato a Linea Continua, prima di colpirlo, non ha chiesto di poter visionare qualche penna. Oppure qualcun altro degli articoli in vendita: articoli di pelletteria da donna, sciarpe e bijoux fantasia, oltre a piccoli oggetti di design per la casa, come le raffinate lampade in metacrilato, uno speciale tipo di plastica.
Dalla gioielliera Ceccuzzi
Gorla era molto conosciuto. I bustocchi avevano imparato ad apprezzarne disponibilità, cortesia e competenza nelle sue precedenti esperienze lavorative. Era stato dipendente della gioielleria Ceccuzzi, una delle botteghe più note del Basso Varesotto, i cui titolari sono anche molto presenti nella vita cittadina. Non solo. Aveva lavorato anche alla Scarsella, negozio di abbigliamento ormai chiuso da tempo.