
Giorgio Lanzi, esperto di idrologia e ambienti fluviali davanti agli scavi effettuati nel piccolo Tibet con i fondi olimpici
Livigno, 18 settembre 2025 – I nuovi bacini di Livigno per l’innevamento artificiali non preleveranno una quantità maggiore di acqua rispetto ai limiti attuali portando dei vantaggi e una stabilizzazione per quel che riguarda l’innevamento della località turistica. A dirlo è Giorgio Lanzi, esperto di idrologia e ambienti fluviali.
“Il cambiamento climatico è purtroppo un fenomeno ineluttabile e irreversibile – sottolinea -, ormai i suoi effetti sono sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo razionalizzare la risorsa idrica e la costruzione dei bacini in quota si inserisce proprio in questo contesto. Le giornate di neve in inverno sono sempre meno e c’è la necessità di produrre e accumulare neve per permettere alle stazioni turistiche come Livigno di vivere. In Europa è ormai un’abitudine quella di costruire questi invasi. Senza questa soluzione molte stazioni sciistiche rischiamo di chiudere”.
E così anche in previsione dei Giochi e grazie ai “soldi olimpici” si è deciso “di costruire a Livigno 3 bacini: uno al Mottolino di 208mila metri cubi di acqua, uno al Carosello 3000 di 123mila e uno alla Sitas di 60mila. I bacini rispondono al bisogno di stoccare poi neve per l’inverno, ma consentono anche un grande risparmio energetico perché l’acqua viene immessa nei cannoni sparaneve in discesa e ha bisogno di essere “pompata” solo per i primi 200 m. Ci sarà meno produzione di CO2”. Questo vuol dire maggior uso di acqua? “No, non verrà pompato nemmeno un litro in più di acqua rispetto a quello imposto dai limiti, viene allungato il periodo in cui si può usare l’acqua (dal 1 novembre al 31 marzo che verrà esteso fino al 15 luglio)”. I bacini sono importanti per le gare olimpiche?
“A Livigno si organizzeranno gare di snowboard e freestyle e servirà maggior produzione di neve. E per questo i bacini sono propedeutici alle gare, garantendo il fabbisogno nel periodo dei Giochi”. E a chi si lamenta per la “ferita” nell’ambiente? “Io sono di estrazione ambientalista e dico subito che nessun intervento dell’uomo ha impatto zero. Ma nei progetti per la realizzazione dei bacini di accumulo a Livigno ci sono tanti interventi di riqualificazione ambientale. E questi invasi potrebbero essere fruibili anche a livello turistico (sono dei laghetti)”. Livigno è attento all’ambiente? “Il rispetto del deflusso minimo vitale da parte delle società idroelettriche è una battaglia del Comune che, qualche anno fa, ha obbligato la riapertura delle opere di presa per l’alimentazione della falda e riportare acqua allo Spoel. E di questo non posso che ringraziare il sindaco”.