
Caldo record nel mese di giugno, il più caldo in Lombardia dal 1991
Milano, 2 agosto 2025 – Si procede per estremi. Ondate di calore e fasi fresche, come in questi giorni. Siccità alternata a tanta pioggia in poco tempo. È il (nuovo?) clima, che divide anche gli analisti in due estremi - allarmisti contro negazionisti - e trasforma lentamente la natura e le caratteristiche di materie prime alla base dei piatti della tradizione lombarda.
Giugno? In pianura il più caldo dal 1981
I numeri? Per i primi due mesi estivi hanno già la loro verità: giugno 2025 nella pianura lombarda è stato il più caldo dal 1991. Nelle zone collinari e montane il secondo dopo il 2003. Per un confronto che abbia una validità scientifica, il Centro regionale Idrometeo e Clima di Arpa Lombardia ha analizzato i dati di tre centraline, attive da oltre trent’anni, in territori con caratteristiche diverse.
Tre centraline a confronto
A giugno Milano Brera (indicativa per descrivere il trend in pianura) ha registrato una temperatura minima media di 22,8 gradi e una massima di 31,4: rispetto al periodo 1991-2020 sono, entrambi, valori più alti di 3,9 gradi. In provincia di Varese, in collina, la stazione Appiani ha registrato 19,6 e 28,8 gradi, con anomalie positive di 3,5 e 3,2. Stesso esito ha dato il confronto a Edolo, 600 metri d’altitudine, in Valle Camonica (Brescia): 16,4 gradi la minima media, 28,1 la massima. Un incremento di 3,6 e 4,2 gradi.
Luglio, forte variabilità
Scarse le piogge, con 7 millimetri in pianura e 32 a Varese. Più precipitazioni invece a Edolo (108). Se luglio è sembrato “anomalo“, i numeri dicono altro. “Può essere considerato nella norma rispetto al periodo climatologico 1991-2020”, è la sintesi del Servizio Meteo di Arpa Lombardia. Le stesse tre centraline hanno rilevato una temperatura media massima di 30,3 gradi in pianura (+0,4) e una minima di 21,3 (+0,1). Sulle Prealpi tutto nella norma con 28 e 18,4 gradi, nel fondovalle montano 27,1 e 15,1. “Abbiamo sperimentato una forte variabilità meteorologica: due fasi calde, di cui la prima molto significativa fino al 4, la seconda più breve e meno intensa intorno a metà”. A questa “è seguita un’importante fase fresca e piovosa”.