
Sono in aumento a livello globale i casi di tumore al colon-retto
Milano, 15 settembre 2025 – La risonanza magnetica non serve solo a misurare tumori: oggi permette di leggere la biologia del tumore, distinguendo tra forme più o meno aggressive e valutando la risposta immunitaria del paziente e il rapporto con il microambiente tumorale."È un salto di paradigma che supera i criteri tradizionali, offrendo una diagnosi più accurata e una prognosi più realistica", spiega Isacco Montroni, Direttore della Chirurgia Colon-Rettale all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Un nuovo approccio che apre la strada a terapie più mirate e integrate nella lotta al cancro.

La professoressa Gina Brown
L'argomento è stato al centro dell'evento internazionale "Decoding rectal cancer: MRI as a window into tumor biology and treatment options", ospitato in questi giorni dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano. L’evento ha visto la partecipazione della professoressa Gina Brown, tra le massime esperte mondiali nello studio del tumore del retto e pioniera nell'uso della risonanza magnetica in oncologia colorettale. Secondo la visione presentata dalla professoressa Brown, la risonanza magnetica non è più solo uno strumento per valutare dimensioni ed estensione del tumore, ma diventa una finestra sulla sua biologia. L'incontro ha posto le basi per ulteriori sviluppi e ricerche: la possibilità di partecipare a due studi internazionali coordinati dal gruppo della Brown, Mercury 3 e Trigger, volti a sviluppare strategie di cura sempre più personalizzate.

L’impegno dell’Istituto Nazionale Tumori: fondamentale innovare costantemente
"Essere un centro di eccellenza - conclude Montroni - significa non solo avere esperienza e numeri, ma anche essere pronti a innovare costantemente. Partecipare a progetti di ricerca internazionale non è un traguardo formale: è un'opportunità per offrire ai nostri pazienti percorsi terapeutici su misura, che vanno dalla chirurgia complessa fino, in alcuni casi, a opzioni meno invasive. L'obiettivo rimane sempre lo stesso: la guarigione dal tumore con la migliore qualità di vita possibile". Gina Brown, che ha riconosciuto l'Int come "centro di eccellenza per la qualità dell'approccio clinico e per la capacità di prendersi cura del paziente a 360 gradi", si è resa infine disponibile anche a collaborare allo studio Unicorn, che promette di rivoluzionare il campo oncologico colorettale assieme al team dell'Int.