REDAZIONE MILANO

Don Alberto Ravagnani nella bufera: “Sponsorizza integratori sui social, un prete dovrebbe fare altro”

“Santo sì, ma anche sano”: la partnership sponsorizzata su Instagram non è certo passata inosservata, tra incredulità (“Speriamo sia uno scherzo”) e rimproveri (“Ci sono dei paletti che non andrebbero rimossi”). E lui: “Ogni buon parroco ha il dovere di procacciare soldi per le attività della parrocchia”

Uno screenshot del video postato da don Alberto (@donalberto_rava)

Uno screenshot del video postato da don Alberto (@donalberto_rava)

Milano, 19 settembre 2025 – “Santo sì ma anche sano”. Questo il messaggio che accompagna un video con una partnership pubblicizzata relativa a una marca di integratori postato sui social da don Alberto Ravagnani, 32 anni, 270mila follower solo su Instagram. “Prendermi cura di me è un modo per amare me stesso e rispettare la salute che mi è stata donata. Trovate in bio il link che vi porta allo shop (dice citando l’azienda di integratori), fatene buon uso” chiosa il parroco in un commento al video. Una scelta che ha sollevato centinaia di reazioni, molte delle quali negative, anche tra chi lo segue con interesse e affetto da tempo. 

DON-ALBERTO-RAVAGNANI
Don Alberto Ravagnani

Il video

Il video, postato nella serata del 18 settembre, vede don Alberto esordire: “Assumere integratori è peccato?”. Poi ancora, come una sorta di influencer, la spiegazione: “Ho 32 anni, tanti progetti per la testa e molte persone a cui volere bene. Per riuscire a fare tutto devo essere in forma: nello spirito, certamente, nella mente, ci mancherebbe, ma se il corpo non regge crolla anche tutto il resto”. E infine: “Pregare non basta, ciccini: gli integratori mi aiutano a rimanere forte e sano per affrontare la mia missione. Non mi fanno diventare Superman, né Gesù Cristo, ma mi aiutano a rimanere me stesso al meglio”.

Le critiche dei follower 

“Caro Don Alberto, ti ho sempre seguito con piacere soprattutto per la tua attività pastorale fatta in un modo che è più vicino ai social e quindi più vicina ad un linguaggio attuale. Spesso però si rischia di eccedere e farsi travolgere. Ora, io non sono nessuno per giudicare questo tuo post, ma con assoluta sincerità mi ha lasciato l’amaro in bocca anche se i proventi andranno alle attività pastorali. Credo che nella vita ci siano dei paletti che non andrebbero rimossi” scrive un follower, a cui hanno fatto eco in tanti. “Stai oltrepassato il limite Don, un sacerdote deve fare altro. Perdonami ma sono sincera..." scrive un’altra commentatrice. Fino a un stringato ma deciso: “Tutto così sbagliato” o “Imbarazzante”. 

Don Alberto Ravagnani
Don Alberto Ravagnani

La replica di don Alberto

Ma don Alberto non ci sta e replica così: “I proventi vanno in attività di evangelizzazione. Ogni buon parroco ha il dovere di procacciare soldi per le attività della parrocchia e lo faccio anche io. Nulla di nuovo sotto il sole”.

Il prete star dei social 

Trentadue anni, originario di Brugherio, in Brianza, don Alberto è sacerdote da 7 e durante il lockdown ha continuato a parlare ai “suoi“ ragazzi portando avanti la propria missione di giovane sacerdote attraverso internet.  Da settembre 2024 è a Milano – prima era a Busto Arsizio –, vicario parrocchiale della chiesa di San Gottardo al Corso affacciata sul Naviglio Grande, e collabora con la Pastorale giovanile della Diocesi.  A poco a poco è diventato popolarissimo, una vera star del web e un punto di riferimento per tante persone (giovani ma non solo) che oggi si dicono “spiazzati” dalla scelta del giovane parroco.