
Pavia, l’appello delle società remiere. Anche l’area Vul deve essere riqualificata
Alcuni tronchi sono stati rimossi, ma altri restano ancora nel Ticino e si dovrebbero togliere. A sollecitarlo sono le società remiere che ogni giorno navigano il fiume e ne monitorano lo stato. "Con la rimozione di una parte dei tronchi accatastati sotto uno dei ponti, quello della ferrovia - ha detto il presidente della Battellieri Colombo, Guido Corsato -, il Ticino è tornato navigabile, ma ce ne sono altri da rimuovere altrimenti è pericoloso spostarsi". Alcuni alberi cresciuti a monte e a valle del ponte coperto andrebbero tagliati come si dovrebbero eliminare i grandi tronchi rimasti intrappolati dall’ultima piena contro i pilastri del ponte coperto che potrebbero danneggiare i pontili e gli imbarcaderi. Oltre ai tronchi anche le sponde hanno bisogno di attenzione. In alcuni punti sono erose e dovrebbero essere risanate, mentre in diverse zone si presentano in pessimo stato a causa dell’erba alta che deve essere tagliata con una maggiore frequenza nel periodo estivo.
In questo quadro a tinte fosche si inserisce anche il Vul, l’area verde sulle sponde del Ticino in cui le piante messe a dimora sono in gran parte morte a causa della mancata irrigazione, la staccionata in legno è stata quasi tutta asportata per alimentare il fuoco delle grigliate e i marciapiedi sono pieni di buche. In quella zona si tengono feste e concerti e in settembre si terrà anche la serata evento dedicata agli 883, ma prima sarà necessario un make up totale.
M.M.