Da modo di dire a modo di essere. Lo stadio di San Siro, da sempre soprannominato la “Scala del calcio”, si sta trasformando davvero in un freddo teatro dello sport. Tale è sembrato domenica scorsa, in occasione di Milan-Bari di Coppa Italia, e così sarà nelle future partite dei rossoneri e probabilmente anche in quelle dei cugini nerazzurri. Niente striscioni, bandiere e richiami ai gruppi ultrà finiti nelle maglie dell’inchiesta Doppia Curva. Decine di abbonamenti negati nei settori più caldi. Che si sia d’accordo o meno con il nuovo corso, non si può negare che i divieti imposti dai club alle tifoserie organizzate abbiano tolto a San Siro quel che rende uno stadio diverso dal divano di casa: il calore e il colore. A qualcuno poco importa, a tanti altri sì. E tra questi i molti turisti stranieri disposti a svenarsi non per vedere una partita ma, come spiegano i guru del marketing, per vivere una “experience”.
Editoriale e CommentoLa Scala del Calcio