REDAZIONE MILANO

Milano, 64enne uccide il compagno malato di 73 anni a coltellate e poi chiama il 112: “Venite a prendermi”

Vincenzo Ferrigno, ex edicolante, trovato esanime dagli agenti della Squadra Mobile nell’appartamento di via Pomposa che condivideva da 40 anni con Nunzia Antonia Mancini

L'omicidio è avvenuto nell'appartamento della coppia al secondo piano di un caseggiato popolare di via Pomposa

L'omicidio è avvenuto nell'appartamento della coppia al secondo piano di un caseggiato popolare di via Pomposa

Milano, 15 agosto 2025 – Omicidio in zona Corvetto a Milano, nella notte di Ferragosto. A commetterlo una donna di 64 anni, Nunzia Antonia Mancini, che ha ucciso a coltellate il compagno Vincenzo Ferrigno, di 73 anni. L’omicidio risale, appunto, alla notte scorsa. È infatti intorno alle 3 quando la donna afferra un coltello e si scaglia contro il partner (non si erano mai sposati) che è a letto a dormire. Dopo averlo colpito con diversi fendenti lo soffoca con un cuscino. 

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"Venite, l’ho ucciso” 

È lei stessa a scendere in strada e a chiamare il 112, “venite l’ho ucciso, non ce la facevo più...”. Quando gli agenti della Squadra Mobile raggiungono il caseggiato di via Pomposa 5, e salgono al secondo piano dove si trova l’appartamento della coppia, trovano il corpo di Ferrigno a letto, esanime in un lago di sangue. A fare da sfondo all’omicidio la condizione di estremo disagio e sofferenza della 64enne e del partner, assieme da oltre quarant’anni, a causa delle precarie condizioni di salute dell’uomo. 

A chiamare il 112 e a far accorrere la polizia è stata la donna
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Colpito da diversi ictus 

Colpito da diversi ictus in passato, Ferrigno, che in passato aveva gestito un’edicola nella vicina piazza Gabrio Rosa, si era ulteriormente aggravato negli ultimi mesi rendendo impossibile per la donna riuscire a prendersene cura in modo adeguato. Nella notte di Ferragosto, con la città semideserta, l’esasperazione s’è trasformata in proposito omicidiario. È ciò che la donna in lacrime confessa al pm di turno Maria Cristina Ria durante l’interrogatorio: “Non riuscivo più a prendermi cura di lui...”,