IVAN ALBARELLI
Editoriale e Commento

Quando chiude un salumificio

L’azienda Venegoni di Boffalora getta la spugna dopo 125 anni di attività

È solo un salumificio? No, rappresenta un pezzo di storia imprenditoriale lombarda e italiana il Salumificio  Venegoni di Boffalora Sopra Ticino, nel Milanese. Una storia ultrasecolare nata nel 1900, un nome che ha accompagnato coi suoi affettati generazioni d’italiani e che oggi, quasi in silenzio, nella settimana di Ferragosto, si congeda a passi silenziosi sotto i colpi della crisi dopo 125 anni di attività. La villa padronale messa all’asta, venti dipendenti che già all’inizio di luglio erano rimasti a casa.

Ormai l’elenco dei nomi storici che hanno fatto grande il nostro Paese scomparsi, o ceduti a fantomatici fondi internazionali, non si contano più. Ma non sembrano rappresentare un’emergenza nazionale, né “scaldare” il benché minimo dibattito su cosa tutto questo significhi anche, perché no, a livello emotivo, emozionale. Succede. E basta. E così, il prossimo 7 ottobre, la meravigliosa villa padronale dei Venegoni andrà all’asta. Un capitolo di storia industriale che si chiude mestamente con una vendita all’incanto per raccogliere mezzo milione di euro.