
L'ingresso della Questura di Milano: all'interno è in corso l'incidente probatorio sul delitto di Garlasco (Ansa)
Telecamere e giornalisti sono pronti da ore di fronte alla Questura di via Fatebenefratelli a Milano. Nella sede della polizia scientifica al via oggi, martedì 17 giugno, l’incidente probatorio, parentesi processuale che viene aperta nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Già condannato a 16 anni, invece, Alberto Stasi, detenuto in regime di semilibertà a Bollate.

Gli accertamenti irripetibili serviranno a rispondere a una serie di quesiti chiave di carattere scientifico (analisi sulle tracce di Dna, comparazione tra i profili genetici e analisi dattiloscopiche sulle impronte nel luogo del delitto) per lo sviluppo dell’inchiesta stessa.
Richiama alla prudenza, invece, Gian Luigi Tizzoni, avvocato della famiglia Poggi, anche lui presente fuori dalla Questura per gli accertamenti dell'incidente probatorio. "Ci aspettiamo dei dati importanti, che però dovranno essere messi a confronto con quelli emersi nel processo a carico di Alberto Stasi", ha detto il professionista.
"Mi sorprende molto leggere che siano già emersi elementi a carico di Sempio, mi chiedo come sia possibile visto che è ancora tutta un'attività da esplorare, quindi aspettiamo, vedremo e poi valuteremo. Si tratta di una fase importante", ha continuato Tizzoni che sull'analisi della spazzatura, repertata nella villetta all'epoca del delitto, spiega che qualcosa "potrà emergere semplicemente se una persona ha toccato quegli oggetti, poi andrà contestualizzato, identificato e valutato se potrà avere un'attinenza con la scena del crimine. Che a mio avviso non ha", questa la sua conclusione.
Dell'enorme attenzione per i nuovi sviluppi riguardanti il delitto di Garlasco si è detto ripetutamente. Domani, mercoledì 18 giugno, anche la storica trasmissione "crime" Chi l'ha visto? della Rai punterà l'obiettivo sulla morte di Chiara Poggi: si rianalizzano le tracce ritrovate nella villetta cercando di capire se il delitto sia stato compiuto da più persone: sulle unghie di Chiara ci sarebbero infatti due Dna maschili. Uno potrebbe essere di Andrea Sempio che è al centro delle indagini: quel giorno era lì?
Al centro degli accertamenti questioni legate alla possibilità di un utilizzo dei due profili genetici isolati al di sotto delle unghie di Chiara Poggi. Esperti genetisti e dattiloscopici dovranno, in primis, confrontarsi e pronunciarsi su questo punto, anche per valutare un'eventuale comparazione attendibile fra questo materiale e il Dna di Sempio, emerso dalle nuove indagini, oltre che con quelli di Stasi e di tutte le persone che hanno frequentato la villetta di Garlasco.
Poi bisognerà procedere all'estrazione del Dna dalle impronte sulle fascette para-adesive, tra cui l'impronta numero 10 lasciata sulla porta dell'abitazione dei Poggi, e sul materiale allora repertato dal Ris di Parma oppure scartato perché inutile o insufficiente per qualsiasi esame. Compresa la spazzatura, tra cui il barattolino di Fruttolo, sequestrata all'indomani dell'omicidio e con le confezioni di cereali e cucchiaini per la colazione che Chiara, la mattina del delitto, non aveva potuto finire. Per queste operazioni più complesse ci si trasferirà nei laboratori dell'ospedale Fatebenefratelli.
Non sta partecipando agli accertamenti in Questura l'avvocata Angela Taccia, fra i difensori di Andrea Sempio."Ho ritenuto non necessaria la mia presenza oggi - ha detto - in quanto credo fermamente nelle capacità e nella professionalità del nostro consulente Garofano. Le operazioni tecniche relative agli accertamenti genetici competono ai periti e ai rispettivi consulenti di parte, i quali possiedono la dovuta formazione in materia''.
Poi un'affermazione che potrebbe anche suonare come un monito alle altre parti in causa. ''Credo fermamente che ognuno debba attenersi e limitarsi alle proprie competenze - conclude Taccia - altrimenti si rischia di creare ulteriore caos e ulteriore clamore mediatico''.
"Credo nell'innocenza di Andrea Sempio fino a prova contraria, credo nella sentenza definitiva'' che ha portato alla condanna a 16 anni di Alberto Stasi ''e non mi aspetto risultati eclatanti'' dall'incidente probatorio. A dirlo è stato Luciano Garofano - ex generale del Ris e oggi consulente della difesa dell'indagato Andrea Sempio - entrando nella questura di Milano per l'inizio dell'incidente probatorio. ''Lo stato di conservazione e la catena di custodia dei reperti sono assolutamente importanti. Adesso li dobbiamo aprire, non li abbiamo visti, perché li abbiamo solo ritirati. Li vedremo e ci ragioneremo. Credo cominceremo anche a fare delle campionature che poi saranno sottoposte all'analisi del Dna'', ha spiegato Garofano.
I partecipanti agli accertamenti odierni, prima di entrare in Questura, si sono soffermati a parlare con i giornalisti. Per il consulente della famiglia di Chiara Poggi, Dario Radaelli, è "oggettivo avere dei dubbi" sulla conservazione dei reperti al centro dell'incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Questo perché, ha detto, "pare che questi reperti siano stati conservati a temperatura ambiente, però li vedremo". L'ex poliziotto ha aggiunto: "Siamo molto curiosi. Al momento non ci aspettiamo nulla. Vedremo che cosa c'è dentro i plichi di cui tanto si parla. E poi vedremo cosa sarà l'impostazione che i periti vorranno dare al loro lavoro. Noi seguiremo la loro attività e cercheremo di dare il nostro contributo. Direi che le tecniche attuali hanno fatto ampi passi avanti e se da questi reperti verranno delle informazioni, le valuteremo con interesse".
Sembra su un'altra posizione, invece, l'avvocato di Alberto Stasi, Giada Bocellari, convinta che "i i reperti siano stati conservati come dovevano". Il legale si è espresso anche sulla "fatidica" traccia 97F, considerata cruciale dalla procura secondo un'anticipazione del Fatto Quotidiano. "Credo che sarà da esaminare", ha detto l'avvocato di Stasi
All'incidente probatorio sta partecipando anche Giada Bocellari, avvocato di Alberto Stasi, l'ex fidanzato di Chiara Poggi condannato in via definitiva per l'omicidio. Una conclusione che potrebbe essere "rivoluzionata" dalla nuova inchiesta, qualora le ipotesi accusatorie trovino un aggancio con la realtà dei fatti accaduti nell'agosto 2007. "Se facciamo le analisi è perché ci aspettiamo qualcosa, poi che ci sia effettivamente qualcosa è un altro discorso - ha detto Bocellari - Lo vedremo, sono passati anche 18 anni".
Queste le sue parole all'arrivo in Questura a Milano, dove si stanno effettuando gli accertamenti tecnici irripetibili sui reperti del delitto, nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dal gip.
La traccia che può incastrare il killer, chiunque egli sia, oppure un'orma "inutile" ai fini dell'inchiesta? Si scalda il dibattito su un'impronta (la 97F), nel giorno in cui inizia l'incidente probatorio su una serie di reperti custoditi per anni negli archivi. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano gli inquirenti sarebbero convinti che il profilo impresso sul muro a sinistra della villetta di via Pascoli, dove venne uccisa Chiara Poggi, sia quella della mano dell'assassino. Una circostanza che Marco Radaelli, consulente della famiglia della vittima, nega in termini assoluti. "L'impronta 97F? Non è attribuibile a nessuno", ha affermato prima di fare il suo ingresso in questura a Milano.
"Noi sappiamo che la traccia 97F è quella che certamente ha toccato la maglietta del pigiama che Chiara indossava ma non è ovviamente attribuibile, si tratta di un'impronta su un tessuto e non è chiaramente classificabile" ha aggiunto Radaelli parlando coi cronisti.
I partecipanti agli accertamenti sono entrati negli uffici della Questura dove si svolgeranno le prime fasi di questo incidente probatorio. Negli uffici della Scientifica della Questura probabilmente il primo atto dell'accertamento irripetibile riguarderà la verifica dei verbali di custodia dei reperti ritirati giovedì scorso.
Da oggi, infatti, e saranno necessari almeno 90 giorni, gli esperti delle parti cominceranno a lavorare sui reperti dell'inchiesta, vecchi e nuovi, nell'ambito di un esame i cui risultati - cristallizzati nel fascicolo d'inchiesta - varranno come prova nel processo.
"Credo nell'innocenza di Andrea Sempio fino a prova contraria e non mi aspetto risultati eclatanti". A dirlo è l'ex generale e comandante del Ris Luciano Garofano al suo arrivo in questura a Milano. Garofano, consulente della difesa di Andrea Sempio, ha anche anticipato alcune delle mosse di giornata. "Stamattina apriremo alcuni reperti. Andremo a verificarne lo stato e credo cominceremo anche a fare delle campionature, che poi saranno sottoposte all'analisi del Dna".
La nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi ha catalizzato l'attenzione dei media italiani. Analizzando i soli dati relativi alle principali emittenti televisive e radiofoniche, dall'indagine di Mediamonitor.it risulta che la voce "delitto di Garlasco" sia stata pronunciata 3.181 volte, (circa una ogni 13 minuti): una manciata in più rispetto a Chiara Poggi, menzionata 3.121 volte.
Il "nuovo" indagato Andrea Sempio con 2.943 citazioni, ne conquista qualche centinaia in più di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per il delitto, che si "ferma" a quota 2.518.
Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma che si occuparono del caso nel 2007, oggi consulente nominato dalla difesa di Andrea Sempio, si è intrattenuto all'arrivo in Questura davanti ai microfoni. Qualche battuta per "smontare" la credibilità dell'impianto accusatorio della Procura di Pavia. "Avremo modo di confrontarci su tutto"
Il primo atto dell'accertamento irripetibile riguarderà la verifica dei verbali di custodia dei reperti ritirati giovedì scorso. Si tratta di parecchie pagine in cui, durante la prima inchiesta sul delitto, chi ha preso in carico il materiale raccolto ha messo nero su bianco una serie di dati: da chi fisicamente lo ha conservato, al modo in cui è stato conservato fino a chi ha assicurato che per qualche recondito motivo non sia stato alterato. Dopo di che, prima del rinvio a una nuova data, si concorderà il programma di massima sulla tabella di marcia.
L'inizio dell'incidente probatorio è fissato alle 10.30 in via Fatebenefratelli, dove ha sede la polizia scientifica. Lì si troveranno Denise Albani e Domenico Marchigiani, i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli, i consulenti dei pm, Carlo Previderè e Pierangela Grignani, e della difesa, Luciano Garofano, che fu il comandante dei Ris di Parma che si occuparono del caso, e Luigi Bisogno, ex ispettore superiore di Ps in pensione dal 2010 e con una notevole esperienza nel campo della dattiloscopia. Per i genitori e il fratello di Chiara ci saranno Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi e per Alberto Stasi, Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni. Assieme a loro i legali, uno per la difesa, la parte civile e uno per Stasi. I consulenti stanno arrivando alla spicciolata in Questura.